Nota di Luigi Ruggiero: Gli alunni della scuola “Media” di Cirò, partecipanti al progetto “Calabria Jones”, sono letteralmente ammaliati da Gabriella Bonsignore, che, con una competenza fascinosa, parla loro di Stilo e di Campanella, vicino la casa natale del filosofo della “Città del sole”, intitolata Civitas Solis idea republicae philosophica solo nella edizione del 1623 di Frankfurt. Dice Gabriella Bonsignore, la guida-archeologo della “avventura didattica” Calabria Jones degli alunni di Cirò “Il motto inciso sul simbolo personale di Campanella (una campanella che allude alla necessità di svegliarsi dal sonno dell’ignoranza e dall’accidia) è: “Non tacebo”, cioè “Non tacerò”, o meglio, “Non riusciranno a farmi tacere”. E Campanella parlò sempre, con coraggio e pure “controcorrente”, tanto da essere processato per ben cinque volte e addirittura essere accusato di stregoneria.” La competente ed eclettica guida e Perlita Brasacchio e Simona Caparra, i due tutors – accompagnatori della “spedizione” volta alla riscoperta del patrimonio sconosciuto della terra di Calabria, hanno encomiabilmente appagato la sete di sapere degli alunni, tutti “presi” dal racconto alternato delle tre diverse competenze. “Stilo – dice Simona Caparra – il centro che adesso stiamo visitando prende il nome dalla fiumara Stilaro e non viceversa come pensano alcuni storici, che ritengono che la città abbia ricevuto tale nome in virtù della conformazione a colonna, in greco: Stylon, del promontorio di Cocinto, dove si trovava una volta il primo insediamento. Altri pensano si chiami Stylon, appunto colonna, per la forma del Monte Consolino, che sovrasta il centro a mò di corona”. “L’Abbazia di San Giovanni Theristis, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di San Nicola da Tolentino, la chiesa di San Biagio a Borgo dove fu battezzato Campanella, le altre e tante chiese, il castello normanno di Ruggero II – dice pure entusiasta Perlita Brasacchio – raccontano di un eccezionale fervore socio-politico-culturale della Stilo di Campanella. La Cattolica, che ricalca il tipo classico della chiesa bizantina, è stata il rifugio dei monaci basiliani dalle persecuzioni; qui i basiliani cercavano il loro ideale di povertà e distacco dal mondo.
Gli affreschi, scoperti dall’archeologo Paolo Orsi – lo stesso che ha identificato il tempio di Apollo Haleo di Cirò Marina – sono gli unici esempi di pittura normanna intorno al Mille in Calabria”. “Dopo un pranzo ristoratore, i ragazzi – che entusiasti hanno accolto la visita del Dirigente scolastico, prof. Gabriele Vincenzo, dell’ass.amm. Giuseppe Lamazza e del Dsga – accompagnati dal servizio jeep della bella e dinamica famiglia Murace, sono saliti verso la cascata di Bivongi “La cascata del Marmarico – spiega Gabriella Bonsignore – è alta 114 metri, ed è la più alta cascata della Calabria e dell’Appennino meridionale. Dal 6 settembre 2011 è stata inserita tra le “meraviglie italiane” del progetto omonimo di carattere turistico-culturale del Forum Nazionale dei Giovani. Ed è una meraviglia italiana che la Calabria offre al mondo intero!!”. Soddisfatto il Dirigente scolastico “Bravissimi ragazzi, ottimi i docenti tutor e la guida, che, ieri 26 settembre, hanno ricevuto la ispezione a sorpresa dei funzionari della Regione Calabria, che hanno dichiarato il loro placet alla organizzazione e realizzazione del progetto della scuola media di Cirò. I nostri ragazzi, che sono l’orgoglio della Cirò di Lilio, si stanno divertendo; si relazionano con una realtà diversa dalla loro; stanno apprendendo; stanno conoscendo parte dei tesori “nascosti” del dono di Dio al mondo, che è la Calabria. Stanno in una parola ben interpretando l’ambizioso progetto Calabria Jones, che per gli anni a venire sarà ripetuto e sicuramente con la stessa competenza tutoriale e di guida archeologica. Bravissimi ragazzi e docenti e grazie per il positivo esempio che della Scuola e di Cirò diffondete in Calabria, così come a Londra (viaggio soggiorno dei liceali), in Spagna (stage formativo), a Praha (stage)”.