CATANZARO – L’agricoltura e l’agroalimentare sono la più importante locomotiva economica della Calabria. Meno male che l’agricoltura e l’agroalimentare ci sono verrebbe da dire! E’ questo segmento a guidare una sorta di mini risalita, insieme al turismo,dell’economia calabrese. “Questo sintetico spaccato di come va l’economia calabrese offerto dal rapporto di Bankitalia in Calabria, -afferma Molinaro –la dice tutta che l’agricoltura, che in questi anni si è sottoposta ad un “lifting” di grande rilievo, innovando, diversificando l’attività, si conferma un settore in controtendenza. Sono convinto – prosegue – e le nostre azioni e politiche vanno in questo senso, che la Calabria può crescere se investe nelle proprie risorse e nelle cose che ha e sa fare: territori, l’identità, il turismo, la distintività delle produzioni, la cultura e il cibo che sono una leva competitiva formidabile per trainare il Made in Italy nel mondo. Se, come è il nuovo orientamento, si diffondesse la pratica di valutare gli investimenti pubblici, per dare maggiore efficacia alla spesa in conto capitale, potremmo dire che l’agricoltura “ha dato e continuerà a dare”.
In tempi di crisi, però abbiamo bisogno di scelte politiche di accompagnamento. È vitale che la crisi economica non blocchi la capacità di innovazione delle imprese agricole ed agroalimentari, rendendole deboli di fronte alla competizione internazionale. Questo, dovrebbero calamitare l’attenzione non solo di chi governa. Il progetto della coldiretti della filiera tutta agricola e italiana firmata dagli agricoltori, inserita in questo contesto, oltre ad assumere una indubbia importanza economica, poiché accorcia la filiera ed annulla onerose ed inutili intermediazioni, assume una straordinaria valenza poiché contribuisce a valorizzare e remunerare il lavoro dell’uomo, le produzioni ed il territorio.