“Nella giornata di oggi a Londra il giudice ha condannato la società Dexia a pagare alla Provincia di Crotone 37.000 sterline, pari a circa 45.000 euro”. E’ quanto comunicano con estrema soddisfazione il presidente dell’Ente intermedio, Stano Zurlo, e l’assessore al Bilancio Gianfranco Adamo. La vicenda è legata alla sottoscrizione, da parte della precedente Amministrazione, dei cosiddetti “derivati” collegati a mutui sottostanti per oltre 60 milioni di euro. “Contratti che l’Amministrazione che ho l’onore di presiedere –dichiara Stano Zurlo- ha sempre contestato, ed oggi posso dire a giusta ragione”. La decisione di oggi rappresenta il primo giudizio in questa materia per la giurisprudenza londinese. C’è stato un solo altro caso che ha visto soccombere la Regione Piemonte; ma in quella circostanza, però, le contestazioni non erano precisamente uguali a quelle mosse dalla Provincia di Crotone. La Provincia, nella capitale inglese, è stata rappresentata dagli avvocati londinesi dello Studio “Pini Franco”. Le spese dovranno essere pagate entro 14 giorni.
Inoltre l’importo ordinato costituisce un recupero di circa l’80 % delle spese totali sostenute dalla Provincia di Crotone. Le spese inerenti al “Case Management Conference” non sono recuperabili in questa sede, ma saranno determinate in seguito alla conclusione dell’udienza finale. Il barrister della Dexia aveva chiesto al giudice il permesso di fare appello alla sua decisione ma il giudice ha rifiutato tale permesso. Pertanto se la Dexia è seriamente intenzionata a fare appello, dovrà depositare entro 2 settimane una domanda formale alla Court of Appeal per il permesso d’appello. “E’ quasi prassi –scrive l’avvocato Nicole Hirst che ha rappresentato la Provincia- che in queste circostanze la parte soccombente chieda il permesso per fare appello. Nel caso la Dexia ottenesse il permesso della Court of Appeal, riteniamo che un’eventuale loro appello non avrebbe buone prospettive di successo. Il giudice –prosegue il legale- ha respinto la domanda della Dexia per respingere sommariamente o cancellare dalla Difesa e Domanda Riconvenzionale dell’Ente, le asserzioni che la Dexia ha fatto delle rappresentazioni o dichiarazioni false o sbagliate all’Ente, che hanno indotto l’Ente a sottoscrivere gli swaps. D’altra parte la domanda dell’Ente per emendare la Difesa e Domanda Riconvenzionale e’ stata accolta. Ci tengo a puntualizzare –prosegue Hirst- che la decisione del giudice si riferisce solo a degli aspetti importanti procedurali, e il giudice non decide, e non ha deciso, sul merito del ricorso della Dexia”. Nella comunicazione invitata oggi al presidente Stano Zurlo e all’assessore Adamo l’avv. Hirst scrive “ vi ringrazio per la vostra recente visita a Londra. I nostri incontri, anche, con i barristers sono stati molto utili. Le riunioni che abbiamo avuto ci hanno, infatti, consentito di emendare meglio la nostra difesa in circostanza -conclude Hirst- difficili visti i tempi strettissimi”.