La Segreteria Regionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore della Calabria, riunita a Lamezia Terme, per discutere della situazione della regione, decide all’unanimità di approvare il seguente documento relativo allo stato dequalificante e decadente dell’economia e del sociale, all’abbandono in cui verte, oggi, la regione denunciando il degrado all’opinione pubblica. “Considerando che non esiste un futuro economico nella nostra Regione, basato su siti industriali, che non è sviluppato il sistema di trasporto su strada per il decadimento delle strutture, che risulta essere obsoleto e antiquato il trasporto ferroviario dove il tempo di raccordo e congiungimento diventa una mappa ad orari spezzettati costringendo a lunghe soste anche su distanze brevi, che la posizione portuale è totalmente trascurata pur avendo le possibilità di porti industriali e turistici che potrebbero disegnare un metro diverso del valore economico e di sviluppò occupazionale, che il settore aereo, pur con tutti i suoi guasti, dovuti alla mancanza di una mentalità manageriale, si muove operando con percentuali del 60-80% di presenze. La segreteria regionale del MS Fiamma Tricolore, consapevole del futurismo del mezzo aereo e della sua utilità capace di rendere meno distante la Calabria dal resto del territorio nazionale ed internazionale, intende dettagliare una posizione tecnica e politica, per riaprire il dialogo con l’uso attivo del trasporto aereo come passaggio al turismo di massa quale traino collettivo di funzione. Conosciamo le possibilità del triangolo aeroportuale le cui funzioni sono distinte in aree geografiche diverse ed equidistanti, permettendo, ai tre aeroporti, una specifica attività rapportata allo scenario esistente. Riteniamo, oggi, dopo quanto appreso negli ultimi tempi, dalle svariate dichiarazioni di componenti della Regioni Calabria, censurarne pesantemente sia l’operato che il pensiero degli stessi. Non siamo quindi disposti ad osservare passivamente un ennesimo scempio nel settore, la dove si riprospetta la nascita di un’altro aeroporto o pista Avio superficie in quel di Sibari, con costi elevati di costruzione e mantenimento. Senza voler fare dello scevro e deleterio campanilismo, sollecitiamo fermamente la valutazione della necessità di ammodernamento e di costruzione, da stemperare sulla rete già presente sul territorio calabro per un miglioramento che ponga le strutture nelle capacità concorrenziale con le altre aree del volo.
Si sollecita, di conseguenza, una azione per ridare al Sant’Anna la ripresa dei collegamenti, sbloccando i contratti firmati e mai partiti, rivedendo i costi di apparati di assistenza costosi sulla cui utilità abbiamo i nostri dubbi, ritenendoli fuori luogo per la stessa posizione dello scalo pitagorico. Mettere in completa sicurezza il Tito Minniti di Reggio Calabria da considerare nell’uso utenza dell’area dello stretto e dal suo hinterland. L’aeroporto della piana,deve proseguire le sue funzioni internazionali la cui struttura è stata creata appositamente per dare un alito diverso alla storia della Calabria, con la capacità di aprire un ampia finestra sul resto del mondo, aeroporto favorito dalla sua centralità e dalla velocità di collegamento. Sulla struttura debbono essere chiariti i nodi e i sospetti emersi con gli ultimi fatti di cronaca, per una pulizia funzionale dello stesso ambiente. Chiediamo, inoltre alla Regione, un chiarimento sulla pista per l’avio superficie di Scalea, costruita intorno al 2005, con firma di una accordo per collegamenti avvenuto nel 2008, mai andata in funzione, erosa dal fiume Lao su cui poggia gran parte della costruzione, costata circa 26 miliardi delle vecchie lire, e, nell’attuale, una pesante spesa annuale per la manutenzione di un impianto fantasma, non inserito nelle varie carte dell’ENAV e senza un reale riconoscimento da parte dell’ENAC. A conclusione affermiamo che in una Calabria, povera di tutto, con la sanità allo sfascio, i salari sempre più bassi, il potere d’acquisto in un crescendo negativo e la disoccupazione al massimo degli indici, a nessuno e concesso il diritto di sperperare i fondi pubblici in finanziamenti costosi di opere inutili e improduttive, i molti problemi esistenti hanno ogni tipo di priorità per una realizzazione funzionale e per un impegno rivolto al miglioramento delle condizioni del collettivo umano. Sollecitiamo, quindi, con forza, risposte e spiegazioni, dalla regione per gli sperperi già consumati e su quelli che si vorrebbero consumare, fermo restando che la Fiamma Tricolore, come parte politica, intende bloccare, con ogni mezzo, lo sproloquio di spese esclusivamente prodotte e proposte a sfondo elettorale”.