Le verifiche condotte dalla Commissione di accesso (composta dal vice prefetto Maria Carolina Ippolito, dal funzionario amministrativo contabile Giuseppe Belpanno e dal capitano Fabio Falco, comandante della Compagnia dei carabinieri di Cirò Marina) insediatasi il 23 gennaio 2013 hanno portato il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio che era stato eletto nel maggio 2012 riconfermando alla carica il sindaco Mario Caruso. A dodici anni dall’ultimo scioglimento per condizionamento mafioso, era il 19 febbraio del 2001, si ripete lo scioglimento del comune di Cirò dove il Consiglio dei Ministri riunitosi lo scorso 15 ottobre, alle ore 18.25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Filippo Patroni Griffi, -al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, si legge in una nota diffusa dal Consiglio dei Ministri- nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata, il quale consiglio ha deliberato, su proposta del Ministro dell’interno, lo scioglimento dei Consigli comunali di Sedriano (Milano) e di Cirò. Ancora però non è stato notificato il decreto al sindaco di Cirò Mario Caruso, poiché manca la firma del presidente della Repubblica, che avverrà in tempi brevissimi, poi arriverà un commissario che guiderà l’amministrazione fino alle prossime elezioni. Intanto ieri il sindaco ha convocato una conferenza stampa durante il quale riferiva: “Ancora non conosciamo le motivazioni che hanno indotto l’emanazione di questo provvedimento amministrativo, a giorni quando ci sarà notificato il decreto del Presidente della Repubblica, capiremo meglio tante cose e, se c’è stata, carenza di ponderatezza nella valutazioni degli atti vagliati nel corso dell’accesso amministrativo, faremo ricorso al TAR ed eventualmente al Consiglio di Stato con contestuale richiesta di accesso agli atti della commissione d’accesso”.
Non vi nascondo l’amarezza nel cuore e la delusione poiché credo che ieri sera si è posto fine ad una esperienza umana ed amministrativa tra le più belle e soddisfacenti che a degli uomini impegnati con onestà nell’attività politica, possano capitare. Sono certo di avere servito con dignità, onestà, semplicità ma anche con orgoglio la Cittadinanza di Cirò. Cirò non è il paese del malaffare, ma è il paese della cultura e della vitivinicoltura. Il pregiato vino Cirò e l’astronomo Luigi Lilio sono alcuni esempi tangibili. Cirò vive oggi una fase difficile. Questa decisione renderà ancora più complicata e pesante la situazione di crisi anche se lasciamo con soddisfazione una contabilità trasparente, sana e solida. La legalità è stata faro sempre acceso in tutto il nostro percorso amministrativo dal 2007 ad oggi. In questi anni prosegue il sindaco- abbiamo cercato di amministrare sempre in piena coscienza, nell’assoluto rispetto delle leggi, senza alcun tipo di condizionamento, ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini di Cirò. Queste mie riflessioni sono rivolte agli operatori televisivi e alla stampa per evitare che la mia città e i cittadini subiscano processi mediatici che non meritano e che possono danneggiare pesantemente non solo l’immagine ma anche molte attività economiche che vivono di turismo. I cittadini saranno gli unici veri giudici di un amministratore comunale, per chiedere loro cosa ne pensano della Amministrazione di questi anni e dell’operato a favore della nostra piccola comunità. Sono deluso tanto che se ci saranno le condizioni di fare ricorso, e se lo vinceremo- ha detto il sindaco – con queste condizioni non sarò più disponibile a sacrificarmi. In questi giorni ho appreso del riconoscimento all’ex sindaco Girasole di Isola, ha detto Caruso- ma in quel protocollo c’è anche la mia firma, se oggi tanti giovani lavorano nei beni tolti alla criminalità lo devono pure a me, tanto che io prosegue- sono stato il primo ad occuparmi di questo settore con il primo l’immobile tolto alla criminalità dove oggi risiede il museo archeologico. Questo scioglimento non giova certo alla comunità –ha proseguito ancora Caruso- c’è voluto tanto per farla riprendere dall’ultimo scioglimento, per far uscire questa immagine sbiadita dal territorio, certo ci sono alcuni personaggi etichettati, ma non si può fare un fascio di tutti i cittadini, siamo sempre e comunque attaccati, cosa è cambiato da dodici anni a questa parte, abbiamo fatto tanti sforzi e sacrifici per rendere questa amministrazione trasparente, non ci lamentiamo poi se i giovani si fanno la valigia e partono. Per questo penso che doveva esserci giustamente una valutazione serena , non spinta ma pacata , e non attaccare Cirò solo perché è Cirò.
Caro ex-sindaco Caruso, fai ricorso, confuta ogni addebito, dissipa ogni ombra e dimostraci che non sei il Dr. Jekyll e Mr. Hyde di turno come vorrebbero farci credere i soliti “professionisti dell’antimafia” di sciasciana memoria.
Nelle parole di Francesco Vizza si coglie il metodo scientifico applicato alla morale, e credo che l’auspicio formulato in quelle sue poche righe sia il migliore possibile: confutare dimostrando…
E’ tempo di verità, è tempo di capire che essere solidali è virtù umana, è tempo di tornare rispetto a una terra che onesta la storia l’ha tenuta. Auspico che la serenità ritorni alla mia Cirò, auspico che siano rese le ragioni di questo infausto evento. Cirò è terra di semplicità operativa, non di arrivismi e arroganti malcostumi, che seppure esistono sono minori, come in ogni parte della terra. Che emerga la verità, quella sola che rende liberi, quella che non offuscata dall’ “io ho fatto”, sappia dare ragione ragionevole di un danno alla comunità tutta, Tutta, che non merita questo. Sia data voce non alla delusione, ma alla verità con i fatti, così nessun’ombra macchierà alcuno, non c’è bisogno di mortificazioni altre, c’è bisogno di serena valutazione e di verità, quella oggettiva, quella super partes, quella non ipocrita. Soprattutto di sana giustizia.
Non si lottino i nostri concittadini posizioni amene, sappiano essere da una parte sola, il Bene della Comunità e il contenere nobile della nostra storia. Certo, stiano Fuori i malcostumi, è molto di più quello che abbiamo in tesoro civile, ed è questo il collante, è questa la fonte da cui ripartire. Guardare avanti al bene dell’intera comunità, le posizioni personali vengono tutte dopo.
Quando si è chiamati alla responsabilità bisogna portare quiete là dove animosità vorrebbe regnare. Pace alla mia Cirò, dignità che merita, voce alla Verità di cui Tutti abbiamo bisogno, voce di pulizia, e fiducia a venire.
Apprendo con molta amarezza questa notizia. Sono veramente senza parole. La notra Cirò, ancora una volta umiliata e maltrattata. Proprio in questa fase difficilissima invito tutte le forze politiche alla calma e nello stesso tempo a non buttare ulteriore fango sul nostro Comune. Proprio adesso dobbiamo fare squadra, proprio adesso dobbiamo essere uniti perchè solo se riusciremo a capire le dinamiche che ci hanno nuovamente portato in questo stato di cose,avremo la possibilità di rinascere e mostrare che essere cirotani significa essere principalmente lavoratori onesti e laboriosi. A tutti i cirotani va la solidarietà.
Forza sindaco, non mollare, cerca di portare in alto l’onore di Cirò davanti al TAR e Consiglio di Stato al fine di stabilire la verità dei fatti. La nostra comunità non merita tutto ciò. Cirò è innanzitutto una comunità di gente laboriosa, onesta e che con grande spirito di sacrificio cerca di guadagnarsi il pane tutti i giorni. Auguro a te ed all’amministrazione comunale tutta di riuscire ad invertire lo stato delle cose e che questa sia un’occasione di rilancio per tutti noi.