“Ci sono troppi silenzi sul tema rifiuti nonostante sia in arrivo una clamorosa novità. Come avevamo anticipato in primavera, quando affermammo che per i rifiuti sarebbe stato un autunno caldo, abbiamo la conferma che siamo giunti ad un punto critico visto che la discarica di Vetrano è oramai satura e tra pochi giorni verrà chiusa decretando cosi uno dei tanti fallimenti di questa amministrazione comunale – scrive in una nota il Circolo Legambiente Sila. Sono anni che lo diciamo ma puntualmente restiamo inascoltati. Ad aprile di quest’anno abbiamo risposto a tono alla conferenza stampa del sindaco Barile che, senza vergogna, dichiarava che solo dopo 3 anni si era accorto che quello dei rifiuti era una “cosa seria”. Che i rifiuti fossero una questione seria, per noi era chiaro da tempo, come ci era molto chiara l’approssimazione con cui Barile trattava la vicenda di cui oggi vediamo i risultati drammatici: con la chiusura della discarica e senza aver preparato i cittadini a ridurre la produzione dei rifiuti, realizzando un servizio professionale di raccolta differenziata, saremo in piena emergenza. Oltremodo ci pare difficile se non impossibile pensare che qualcuno autorizzi ulteriormente di scaricare altri rifiuti a Vetrano attraverso il pericoloso metodo dell’abbancamento di rifiuti in altezza, così come hanno fatto in passato, ne tanto meno si può procedere ad allargare l’attuale perimetro per creare un nuovo confine visto che questo ricadrebbe nell’area della ZPS dell’Alta Valle del Neto. Tutto questo considerando che oltre ai motivi di sicurezza dei versanti artificiali creati con i rifiuti, esiste un problema di insufficiente capacità di recupero del biogas e del percolato. Quella della discarica del Vetrano è vicenda oramai ben nota alla popolazione sangiovannese. Realizzata per rendere funzionale la raccolta differenziata e per accogliere solo i rifiuti non riciclabili, oltre a ospitare i soli rifiuti di San Giovanni in Fiore, se ben gestita avrebbe avuto un ciclo di vita molto lungo e non avrebbe creato ne disagi e nemmeno preoccupazione rispetto ai rischi ambientali. In realtà la funzione della discarica è stata stravolta e da discarica di servizio da utilizzare solo per chiudere il ciclo della raccolta differenziata, si è trasformata in discarica di “rifiuti tal quale”, cioè rifiuti come escono dalle nostre case con un piccolo trattamento per ridurne il volume, diventando così la pattumiera della provincia di Cosenza. Tutto questo è stato il frutto di scelte sbagliate delle precedenti amministrazioni che hanno trasferito la discarica al fallimentare Consorzio Vallecrati, una scelta politica fatta da incompetenti e burattinai. Vicenda che dopo l’accordo del 2006, tra l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Nicoletti, il Commissario per l’emergenza rifiuti, la Provincia e la Vallecrati, ha accelerato la fine prematura della discarica di Vetrano segnando in maniera irreversibile il suo futuro.
Se i precedenti amministratori hanno iniziato e poi percorso una strada sbagliata e fallimentare, l’attuale amministrazione nulla ha fatto per cambiare registro e migliorare le cose. Anzi, ha ben sfruttato l’argomento nelle varie campagne elettorali che sono servite a Barile per racimolare consensi, promettendo isole ecologiche e raccolta differenziata appena si fosse insediato, idee rimaste sulla carta con bandi Regionali mancati e falliti che rispecchiano il fallimento dell’amministrazione sul tema rifiuti. Il sindaco Barile non è stato capace di difendere gli interessi dei suoi cittadini, perché avrebbe potuto contestare le decisioni che gli ha invece obbligato a fare l’amico Scopelliti per aiutarlo a superare le emergenze rifiuti della Regione e permettere al Commissario all’emergenza per i rifiuti di usare la nostra discarica a suo piacimento. Il sindaco avrebbe potuto imporre al Commissario di far conferire a Vetrano solo i rifiuti dei comuni virtuosi, magari quelli con significative percentuali di raccolta differenziata, avviando in questo modo un processo virtuoso che avrebbe coinvolto anche il nostro comune. Tutto ciò non è stato fatto e Barile ha invece dimostrato di avere il polso debole, svendendo la discarica proprio come ha fatto con l’ospedale, per meri interessi di partito e di obbedienza a Scopelliti. Ma i veri problemi inizieranno appena il Vetrano sarà chiuso. Oltre a dover pagare oneri di trasporto per conferire i nostri rifiuti presso qualche altra discarica, ci saranno alti costi di gestione per il mantenimento del Vetrano post chiusura. L’attuale ente gestore, che è il Consorzio Vallecrati, è in liquidazione e chiuderà a breve. Ciò comporterà che la manutenzione post vita della discarica ricadrà sulle spalle delle future amministrazioni comunali che dovranno sobbarcarsi tutti i costi per le opere di controllo del Vetrano, in particolare per il monitoraggio e captazione del biogas e del percolato. Tutti questi oneri ricadranno inesorabilmente sui cittadini di San Giovanni in Fiore con aumenti sproporzionati della Tares, e per questo sarà impossibile aiutare gli emigrati a pagare meno tasse di rifiuti che non producono, e non perché lo impone la legge come dichiara Barile. Aspettiamo con ansia che Barile avvii il servizio di raccolta differenziata, imitando il suo collega sindaco di Saracena o imparando da quello di Caccuri dove si dimostra che è possibile farla attuando la raccolta differenziata porta a porta, che resta l’unica via per una gestione ottimale dei rifiuti. Se questa fosse stata attivata da tempo, avrebbe permesso una gestione più efficace della discarica e certamente un prolungamento della vita della discarica stessa, portando vantaggi agli stessi cittadini, premiando i più meritevoli con una riduzione degli oneri sulla Tares oltre che naturalmente benefici dal punto di vista ambientale. Come ad aprile non ci resta che ribadire: davvero complimenti sindaco, esempio di amministratore incapace”.