La Giunta comunale di Isola Capo Rizzuto ha deliberato l’intitolazione di una via cittadina ubicata nel rione Madonna degli Angeli al Caporale Antonio Calabretta. La decisione è stata presa all’unanimità, su proposta del sindaco Carolina Girasole. “Antonio Calabretta – si legge nella relazione con cui il sindaco ha avanzato la proposta – figlio di Giovanni e di Maria Greca Maiolo, nacque il 1-4-1896 a Isola Capo Rizzuto, dove morì il 25-9-1972 dopo essersi sposato con Maddalena Carbone e aver avuto otto figli. Fu arruolato come soldato di leva il 28-10-1915. Durante il primo conflitto mondiale, in data 26-9-1918, nella frazione di Saccone del Comune di Brentonico (Trento), il Caporale Antonio Calabretta, a soli 22 anni, da solo, con una mitragliatrice bloccava l’assalto delle truppe austriache, permettendo così il contrattacco dei soldati italiani. Nel combattimento il caporale rimaneva ferito in varie parti del corpo, riportando altresì l’amputazione di un braccio”. Per questa eroica azione il caporale Calabretta è stato decorato con una medaglia d’argento al valore militare. Rischiare la propria personale incolumità pur di fare fino in fondo il proprio dovere. “Il caporale Antonio Calabretta – scrive il sindaco di Isola – poteva scegliere di fare il proprio dovere oppure scappare; ma non è questo che ha fatto, e grazie al suo coraggio e al suo senso civico è diventato un esempio per tutti noi.
Di queste persone “normali” c’è bisogno nella quotidianità; di persone che non scappano, sottostando alle intimidazioni e diventando complici di illegalità. Agire in nome della divisa che si indossa, in nome del Paese che si rappresenta dovrebbe essere motivo di orgoglio, così come dovrebbe esserlo per i normali cittadini rispettare il bene e le leggi”. “Non vogliamo, dunque, celebrare un eroe – prosegue il sindaco – ma ricordare a tutti un esempio da imitare e allo stesso tempo ringraziare il nostro concittadino per la sua condotta di vita e per il suo sacrificio. La mancanza di senso civico, l’illegalità ed il danneggiamento delle istituzioni pubbliche creano non solo danni alla collettività impedendone così il normale percorso di crescita, ma favoriscono l’arretramento culturale di un territorio che può aspirare ad un futuro migliore solo attraverso la conoscenza”. Nella delibera numero 103, dunque, la Giunta comunale autorizza l’intitolazione di una via “ad un figlio di Isola Capo Rizzuto che ha pagato un prezzo alto nel compimento del suo dovere di soldato in armi, una persona che ha combattuto per l’indipendenza, l’autonomia e la sovranità nazionale, presupposto per la nascita della Repubblica democratica Italiana e degli stati europei”.