Dieci lavoratori LSU e dodici LPU, assegnati al Comune di Cariati, hanno organizzato una protesta, concretizzata in un’assemblea permanente, di fronte il palazzo di città, perché il Comune non vuole rinnovare il loro rapporto di lavoro, nonostante le rassicurazioni della Regione Calabria a garantire totalmente la copertura finanziaria fino a dicembre prossimo. I manifestanti sono intenzionati a protestare, ad oltranza, contro questa insostenibile situazione, non tralasciando la messa in atto di azioni eclatanti come l’occupazione della Statale 106 ionica. I sindacati si stanno muovendo per sostenere questi lavoratori, con l’intento, anche, di ottenere l’aumento delle ore lavorative giornaliere da quattro a sei e confermano che, su 400 comuni calabresi, solo a Cariati (bel primato), esiste questa situazione. Una rappresentante dei lavoratori in agitazione ci ricorda che il loro rapporto di lavoro col Comune di Cariati è iniziato nel lontano 1998, cioè stanno lavorando da quindici anni, senza ricevere alcun contributo assicurativo e previdenziale. Ciò significa che, a questi ventidue lavoratori, quando matureranno il diritto alla pensione, gli è preclusa la possibilità di ottenerla, per assenza di contributi, perché ricevono lo stipendio sotto forma di sussidio.
La rappresentante ci ricorda, ancora, che il loro apporto lavorativo è stato determinante, a far funzionare correttamente gli uffici amministrativi dell’ente, perché su un organico complessivo di circa 27 unità 22 sono LSU/LPU. Con ciò si può dedurre che, se mandano via questi lavoratori, negli uffici comunali rimarranno soltanto nove dipendenti, i quali non potranno assicurare alcun tipo di servizio alla cittadinanza. Era pure presente, a sostenere le richieste dei manifestanti, Aldo Fortino, Presidente dell’Associazione Paese Albergo di Cariati, il quale ci ha dichiarato che ” Siamo arrivati a un punto limite di abbandono totale e di non rispetto della dignità umana in questo paese”. “Sono vicino a questi lavoratori, continua Fortino, perché, se non riescono a portare avanti una famiglia, con quei quattro soldi di sussidio che gli danno, come faranno adesso che vogliono mandarli a casa?”. Il Presidente conclude chiedendosi “Dove sono le istituzioni e i politici? Possibile che si vedono soltanto durante le campagne elettorali, per continuare a carpire il voto a questi lavoratori, prendendoli in giro con le false promesse di sistemarli?” La protesta, apprendiamo prima di andare in stampa, ha sortito un certo effetto positivo, infatti, su sollecitazione della delegazione della triplice sindacale, il Prefetto di Cosenza, dott. Gianfranco Tomao, sentite le ragioni dei rappresentanti dei lavoratori, si è impegnato a convocare, al più presto, le parti in causa: il Sindaco di Cariati, i sindacati confederali, l’Assessore al Lavoro della Regione Calabria, Nazzareno Salerno e una delegazione di LPU/LSU. Staremo a vedere.