Monitorare le problematiche esistenti sul territorio, riordinare il modello sociale Crotonese, ridare fiducia alla città: in parole povere tornare ad amministrare. Sono questi i punti salienti su cui si è incentrata la discussione della nascente fondazione “Punto e a Capo”. Un centinaio di persone (88 fondatori) provenienti da ogni strato della società civile crotonese, hanno sviluppato tematiche sociali politiche e economiche che da tempo non si sentivano sviscerare nemmeno durante le riunioni dei partiti politici. “Il ruolo che intende assumere la fondazione – spiega Giovanni Pugliese – è quella di un vero e proprio pungolo culturale che ha come primo punto quello di tornare ad essere punto di riferimento per l’intero comprensorio. Anche da sondaggi recenti, la città di Crotone sembra dare ogni responsabilità del degrado che si attraversa, all’intera classe dirigente locale, a cui addossa ogni colpa per il mancato sviluppo. Da questo sentimento di malessere, “punto e a Capo” muove i suoi primi passi, non per incoraggiare rabbie e rancori, ma per consentire ad ogni singolo cittadino di rimettere mano alle proprie competenze e alla disponibilità di lavorare per la propria città”. Il notevole interessamento ha spinto fin da subito i promotori a creare un vero e proprio direttivo composto da Giovanni Pugliese, Amedeo Migale, Francesca Ornella Ferraro, Enzo Lista, Francesco Cerra, Maria Grazia Oreste e Alfredo Drammis. Nei prossimi giorni si tenterà di dare risalto all’azione della fondazione con la presentazione di un screening sulle azioni urgenti da intraprendere per riportare investimenti e lavoro nella città di Crotone.