I Carabinieri della Stazione di Scandale, nel pomeriggio di ieri, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Crotone, Dott. Raffaele Lucente, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Dott. Raffaele Mazzotta e del Sostituto Procuratore, Dott.ssa Luisiana Di Vittorio, nei confronti di un operaio 67enne di Scandale, resosi responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti delle figlie conviventi. Il provvedimento ha recepito appieno le risultanze investigative fornite dai Carabinieri in ordine a ripetute e costanti violenze perpetrate dal 67enne e finalmente denunciate dalle due figlie minorenni sostenute dall’intervento di un’assistente sociale. In particolare, in diverse occasioni, accertate a partire dall’inverno precedente, il 67enne, in presumibile stato di alterazione e con atteggiamento vessatorio e prevaricatorio, avrebbe procurato lesioni personali attraverso l’utilizzo dei più svariati oggetti, nei confronti delle figlie costringendole a vivere in un clima di paura ed insicurezza.
In una circostanza il padre, il 29 agosto di quest’anno, avrebbe lanciato contro la figlia 13enne un bastone poiché rea di aver perso dal proprio portafogli circa 70 euro e quest’ultima per scansarlo sarebbe caduta rovinosamente per le scale, procurandosi delle ferite al ginocchio destro ed al gomito sinistro, curate grazie all’intervento di alcuni vicini di casa che la avevano notata zoppicare con le ginocchia insanguinate e, successivamente, la avevano accompagnata presso la guardia medica del posto per le cure del caso. In un altra occasione sempre la stessa bambina sarebbe stata colpita alla testa con una paletta in ferro, solitamente utilizzata per la raccolta della spazzatura, che le avrebbe procurato un taglio profondo sulla testa. Anche l’altra figlia 15enne sarebbe stata soggetta alle medesime violenze come quando l’inverno appena trascorso, durante una normale discussione, il padre la avrebbe picchiata con una cinta, che la avrebbe colpita ad un occhio, fattosi nero, e per il quale sarebbe stata curata da un’amica che le avrebbe fornito della crema medica. L’arrestato è stato tradotto presso il carcere di Crotone a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.