Dopo i 4 sequestri di inizio agosto continua, costante, l’attività della Guardia costiera, su disposizione della Procura della Repubblica di Rossano, per la tutela ed il ripristino della legalità sulle spiagge e lungo i litorali del basso jonio cosentino. Personale militare appartenente al Compartimento Marittimo di Corigliano Calabro, alle dipendenze del Comandante della Capitaneria Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, ha sottoposto a sequestro penale preventivo d’urgenza, sul litorale di Mandatoriccio, in località Procello, in esecuzione di un provvedimento della Procura della Repubblica di Rossano, uno stabilimento balneare su lido e spiaggia di ben 3500 metri quadrati con annessi bar, gazebo, giochi, docce, locali igienici, ombrelloni e sdraio. A seguito di lunghe e laboriose indagini svolte dai militari della Guardia Costiera di Cariati, con l’ausilio dell’ufficio tecnico comunale, è stato accertato che lo stabilimento balneare è stato realizzato abusivamente su area demaniale marittima e in parte anche su proprietà privata senza le prescritte autorizzazioni demaniali ed edilizie e senza permesso di costruire nonché esercitava l’attività senza i prescritti provvedimenti amministrativi.
Inoltre le strutture in questione si trovano in zona a vincolo paesaggistico – ambientale, nella fascia di rispetto dei 300 metri dalla linea di costa e in un sito di interesse comunitario, le Dune di Camigliano, per cui la loro realizzazione senza le dovute autorizzazioni deturpa il paesaggio e l’ambiente costiero. Il sequestro è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Rossano perché vi è il fondato pericolo che la libera disponibilità, da parte della persona denunciata, delle superfici demaniali marittime abusivamente occupate e degli immobili ivi insistenti, possa aggravare o protrarre le conseguenze del fatto, attesa la grave incidenza sui carichi urbanistici della zona, tra l’altro soggetta a vincolo paesaggistico e ambientale, in particolare a partire dal periodo primaverile e sino al termine della stagione estiva, o agevolare la commissione di altri reati essendovi il pericolo di ulteriori modifiche tali da incidere ulteriormente sugli interessi protetti dalle norme contestate e poste a salvaguardia degli stessi. ll responsabile dell’abuso è stato quindi denunciato all’Autorità giudiziaria per la violazione delle norme previste dal Codice della navigazione in materia di gestione dei beni del demanio marittimo e della normativa edilizio – urbanistica, ambientale di tutela dei siti sensibili e sismica.