Continua l’impegno del personale della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, per la salvaguardia dei beni demaniali e dell’ambiente costiero con i controlli alle strutture balneari nell’ambito dell’ operazione Mare Sicuro 2013. Negli ultimi giorni, infatti, in distinte operazioni che hanno avuto per teatro il lungomare di Cariati, sono state sottoposte a sequestro penale quattro strutture balneari, fra cui chioschi bar, stabilimenti con ombrelloni e sdraio, e perfino un’abitazione estiva, per complessivi mq. 2500 circa. A seguito delle indagini svolte dai militari della Guardia Costiera è stato accertato, infatti, che le strutture erano prive delle previste concessioni demaniali marittime rilasciate dal Comune, in qualche caso del permesso di costruire e delle autorizzazioni amministrative per la gestione. Uno dei fabbricati, adibito ad abitazione estiva, è stato posto sotto sequestro su disposizione dell’Autorità giudiziaria di Rossano in quanto trasformato da struttura in legno a nuova costruzione in cemento, senza alcuna autorizzazione demaniale ed edilizia.
I responsabili degli abusi, complessivamente sette persone, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Rossano per la violazione delle norme del Codice della navigazione in materia di concessioni del demanio marittimo e del Codice penale in materia di deturpamento di bellezze naturali. In qualche caso, trattandosi di immobile già da tempo sottoposto a sequestro da parte del Tribunale, è stato necessario segnalare alla Procura della Repubblica i responsabili per i reati previsti dal Codice penale relativi alla custodia dei beni sequestrati. Tutte le strutture in questione si trovano, peraltro, in zona a vincolo paesaggistico – ambientale, nella fascia di rispetto dei 300 metri dalla linea di costa e quindi la loro realizzazione senza le dovute autorizzazioni deturpa il paesaggio e l’ambiente circostante. La Guardia costiera cura anche le comunicazioni agli enti competenti per le sanzioni pecuniarie che si aggiungeranno a quelle penali, in particolare per il recupero degli indennizzi e somme dovuti all’erario per l’utilizzo dei beni demaniali marittimi in questione senza concessione demaniale marittima.