L’evento Lince viene fuori da un lavoro molto delicato e minuzioso ma allo stesso tempo semplice: un puzzle praticamente. All’Associazione IDEA – riferisce il presidente Dott. Leonardo Fuscaldo – il merito di aver assemblato i tanti pezzi di questo puzzle che esistevano già. I primi due pezzi li trova a casa degli amici Vittorio Papaianni e Nino Trifirò, al primo il grande merito di aver scandagliato tutta l’area ove si trovano ancora i resti della torpediniera silurata dal sommergibile Ultor il 28 agosto 1943, a Lui il merito di averli recuperati, custoditi e messi alla mercé di ogni curioso cercando sempre chi potesse creare un evento tale da farli conoscere al mondo intero e poi il marinaio in congedo Nino Trifirò che dal 2005 ha iniziato una ricostruzione che narra la storia della Lince, fatta di racconti, superstizioni, amori e morte. Anche l’ultimo marinaio, contattato per l’evento ci ha lasciato pochi mesi fa: Marinaio Angelo Lombardi, aveva la mansione di cuoco sul Lince. Il terzo pezzo del puzzle ci viene fornito direttamente dalla Marina Militare – Ufficio Storico diretto dal C.V. Loriga e dall’Ammiraglio di Squadra Paolo Pagnottella responsabile nazionale dell’ANMI: il primo invia all’associazione idea il documento segreto degli ultimi momenti di gloria della torpediniera Lince e delle operazioni di recupero, mentre l’Ammiraglio Pagnottella risponde ad una email inviata dall’Associazione Idea il 09.09.2012 lanciando un invito a chiunque fosse in possesso di oggetti e notizie sulla Lince di consegnarli alla M.M. perché necessitano di una giusta collocazione in un museo. Da qui la ricerca affannata del quarto pezzo del puzzle la costituzione di un comitato spontaneo pro-museo del mare – presidente pro-tempore l’avvocato Roberto Falvo – con il quale viene subito interessato il comune affinché predisponga un locale idoneo ove collocare i reperti della nave Lince altrimenti la M.M. si vedrà costretta ad ordinare un prelievo coattivo degli stessi per collocarli nel Museo di Venezia. Alla presente richiesta il comune, nella persona dell’assessore Sergio Ferrari risponde con un progetto finanziato con fondi della Regione Calabria, una struttura su porto da adibire a Museo del Mare. Il quinto pezzo del puzzle, lo troviamo per caso: aveva già iniziato in parallelo una sua attività di ricerca e di promozione. Il gruppo archeologi Calabria – MIBAC – nella persona del dott. Francesco Laratta che ha voluto valorizzare l’evento col suo contributo ed infatti oltre a quanto ci illustrerà nel suo intervento del 24 agosto, scenderà personalmente nei fondali ove si trovano i resti della nave per posizionare un corpo morto con una targa a ricordo delle vittime di quel triste episodio di guerra.
Tanti altri pezzi del puzzle che stava già prendendo forma li abbiamo trovato nel Rotary di Cirò Marina che due anni fà lanciò una sfida, in occasione della presentazione del libro sulla Lince di Cataldo Amoruso, ovvero la costruzione di un museo del mare, nelle foto storiche di Giovanni Pecora, nelle testimonianza di Pietro Martino e del Sig. Marrazzo, dei tanti superstiti contattati da Nino Trifirò negli anni passati nelle testimonianze dei ciromarinesi anziani raccolti dall’associazione di archeologi presieduta da Giulia Pugliese. Mancava un pezzo importante, centrale, non riuscendo a trovarlo a Cirò Marina siamo andati a trovarlo a Crotone: il Cav. Uff. Salvatore Zito, pres. ANMI sezione di Crotone che è una macchina da guerra, un uomo instancabile un gran lavoratore che è riuscito a coinvolgere l’intera Marina Militare, con i suoi ammiragli, le sezioni regionali ANMI uomini ed associazioni che conoscono il mare e la sua storia, la marina militare e la nave Lince. Ogni altro partner (Lions Club, Ass. Il Volo, Pro Loco, Misericordia, Polizia Ambientale, Associazione Nazionale Libera Caccia) hanno aggiunto tasselli importanti, ritocchi d’autori. A fare da cornice all’evento la Lega Navale di Cirò Marina che ha inserito un evento nell’evento. Il 25 agosto ci sarà l’intitolazione del molo ai Marinai d’Italia ( giusta determina del c.c. del 08.06.2013) curata dalla stessa associazione alla presenza di un alto ufficiale della M.M., cirotano per amore, Amm. Domenico De Michele, inoltre presso i locali della Lega Navale sarà possibile ammirare in mostra permanente i reperti della Lince e dei “crest”della Marina Militare. Praticamente non abbiamo vanificato il lavoro di oltre 18 mesi, ma daremo il giusto riconoscimento a quei ragazzi che proprio nelle acque antistante Punta Alice incontrarono il fato nero, daremo un imput alle scuole affinché inseriscano nel programma didattico, quando tratteranno la II guerra mondiale, questa pagina che si scrisse a Cirò Marina. Saranno due giornate molto intense, ricchi di momenti di storia, di cultura, di scienze, sarà ricordato l’Ammiraglio Pugliese, visto che ricorre il 35° anniversario della scomparsa, sarà ricordato il bombardamento da Don Antonino Terminelli che all’epoca era seguace della chiesa con lo zio (Parroco) Don Ernesto, verrà ricordato il fanciullo Francesco Salvatore Tridico scomparso dopo il siluramento mentre era a bordo di un peschereccio, ci sarà la presenza dell’ultimo superstite (civile) di quel terribile giorno Pietro Martino, sarà posa in opera la prima pietra del museo del mare, ci sarà la presenza delle massime autorità civili e militari, una messa solenne presieduta dal Vescovo Domenico Graziano e concelebrata dai parroci del posto, la presenza delle motovedette della CP di Crotone che lanceranno una corona di alloro sul luogo dell’affondamento.
Mi fa piacere leggere quanto si stia facendo per recuperare e non dimenticare un pezzo di storia che, tristemente, ha coinvolto Cirò Marina. Mia mamma, Carelli Filomena, figlia di pescatori, mi raccontava di giovani, con l’accento del nord, alti e educati, ai quali regalavano alcune delle loro provviste ricevendone in cambio qualche barretta di cioccolato e scatolame. Io stessa ho il ricordo di quella prua (o poppa?) che ne urlava la tragedia, pur nel silenzio della sua immobilità. Buon lavoro