Domenica 9 Settembre, con il varo del Laboratorio DIFAR-Modelli presso il porto del Comune di Cetraro, è partita ufficialmente la creazione della rete regionale dei laboratori del Consorzio Cultura e Innovazione di Crotone come soggetto gestore del Polo d’Innovazione dei Beni Culturali della Regione Calabria, completando il settore della conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico anche nel segmento marino costiero. L’evento è stato patrocinato dalla Regione Calabria, dal Comune di Cetraro, dalla Provincia di Cosenza e da Comune e Provincia di Crotone ed ha visto gli interventi del Sindaco di Cetraro Prof. Giuseppe aieta, del Comandante del Circomare di Cetraro Gabriele Peschiulli, del presidente di Confindustria Cosenza Renato Pastore, del presidente del Consorzio Cultura & Innovazione Prof. Alessandro Bianchi, del direttore generale del Consorzio Cultura & Innovazione d.ssa Patrizia Tortorici e del prof. Gennaro Petraglia dell’Università di Salerno. I nuovi laboratori DIFAR (Digital Frenquency Analysis and Restoring) e ASB (Ambiente Subacqueo e Beni Culturali) sono stati progettati da un punto di vista scientifico e tecnologico per rispondere alle esigenze del suddetto segmento con soluzioni innovative. L’utilizzo prevalente del laboratorio DIFAR è mirato alla fruizione e valorizzazione dei siti di archeologia costiera sommersa utilizzando sia soluzioni tecnologiche standard come fotocamere e luci a led, ma soprattutto soluzioni tecnologiche innovative come sonar ed idrofoni. Quest’ultime teletrasmesse opportunamente via Internet vengono rese fruibili, utilizzando le regole basi della realtà virtuali arricchita da immagini audio fortemente espressive. Sono tecnologie innovative che, data la trasparenza del mare a questi segnali, prevedono un basso consumo di energia, e si prospettano come soluzioni esportabili anche in altre aree archeologiche in Italia e nel Mediterraneo.
Nella progettazione del laboratorio DIFAR vengono studiate soluzioni altamente specializzate allo scopo di poter essere utilizzate anche per altre applicazioni strettamente connesse come il monitoraggio ambientale marino unattended di tipo chimico-fisico organico e biologico, il controllo delle aree marine protette, la sicurezza della navigazione in aree a rischio. Allo scopo sono stati definiti tre moduli fondamentali denominati rispettivamente Laboratorio DIFAR-Modelli, Laboratorio DIFAR-Prototipi, e Laboratorio DIFAR- Sonobuoy. Ogni laboratorio è formato da tre blocchi di cui il primo galleggiante ed è denominato Spider Lab, il secondo sommerso ed è specifico del modulo, ed il terzo è un Sentinel che riceve i dati a terra. Il laboratorio DIFAR è un laboratorio marino, per cui va posizionato in area costiera. Per rispondere alle esigenza del Polo di essere presente in tutta la regione Calabria i suddetti tre moduli verranno montati in prossimità delle aree con maggior impatto, tenendo conto anche dei bisogni dell’area. Allo scopo sono state individuate tre aree, ed in particolare il Laboratorio DIFAR-Modelli nella rada di Cetraro per lo studio dei sistemi di sensori idrofonici e per il monitoraggio delle acque (fruizione e valorizzazione del patrimonio ambientale), il Laboratorio DIFAR – Prototipi nella rada di Vibo Valentia in prossimità di area marina protetta per la caratterizzazione di sistemi di controllo marino costiero (fruizione e valorizzazione del patrimonio paesaggistico), Il Labrotatorio DIFAR – Sonobuoy a Crotone per la caratterizzazione di sistemi di monitoraggio e controllo di aree archeologiche (fuizione e valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico). Il Laboratorio DIFAR-Modelli è il primo dei tre moduli che è stato varato presso il porto di Cetraro in occasione della firma del protocollo di intesa tra il Comune di Cetraro e il Polo di innovazione Cultura e Innovazione e, secondo gli auspici dei progettisti, può essere il seme per uno sviluppo sostenibile del territorio calabrese in questo segmento ad elevato contenuto tecnologico.