“Da troppo tempo, i lavori di completamento del 1° lotto del piano irriguo della bassa valle del Neto sono fermi, in particolare il 2° stralcio e il 4° stralcio del 1° lotto, dopo che sono state realizzate sia le vasche di accumulo che le adduttrici principali – ad affermarlo in una nota il circolo del Partito Democratico di Rocca di Neto. Tali opere se non completate con le diramazioni secondarie risulterebbero inutile e quindi risorse pubbliche sprecate. Considerato, che le risorse necessarie, ammontano a circa 20 milioni di euro sono ancora disponibili al Ministero delle Risorse Agricole, non si comprendono bene le ragioni di questo ritardo. Il completamento di tale opera comporterebbe un’importante investimento (circa 20 milioni di euro) disponibile e immediatamente cantierabile che sarebbe una buona dose di ossigeno per l’economia locale e avrebbe una ricaduta economica non indifferente.
Il completamento del 1° lotto del Piano Irriguo nella bassa valle del Neto renderebbe irrigabili circa 2500 Ha di terreni tra i Comuni di Belvedere Spinello. Rocca di Neto e Strongoli attualmente non irrigati se non in minima parte, rivoluzionando l’economia agricola della zona, rendendola , moderna e innovativa in condizioni tale da essere il vero volano dello sviluppo della nostro territorio. Il Partito Democratico è mobilitato ad organizzare una serie di iniziative, ritiene importante avviare tutte le procedure sia burocratiche che istituzionali al fine di sollecitare una rapida conclusione dell’opera, riappaltando immediatamente i lavori delle diramazioni secondarie che consistono nel portare la rete irrigua nelle aziende agricole, impegna tutte le proprie forze istituzionali a partire dai parlamentari nazionali e regionali, alle organizzazioni del mondo agricolo, affinché ci sia un fattivo contributo per superare le difficoltà, nella consapevolezza che oggi è più che mai importante impegnarsi sulle cose concrete per dare risposte ai bisogni della nostra popolazioni. Il PD denuncia la totale assenza della Regione Calabria nell’ affrontare le gravi difficoltà e il disagio sociale in cui vive la Calabria e la incapacità a dare risposte concrete e fattibili”.