E’ lotta agli sprechi: recuperato un impianto in disuso da oltre un ventennio, oggi convertito in risorsa per l’ente, grazie al tenace e paziente impegno dell’Amministrazione comunale. L’operazione consentirà un introito netto a beneficio di un’intera comunità pari a circa 800mila euro. Premiata la lungimiranza, bocciata la negligenza e la superficialità di una nefasta politica del passato. Nella fattispecie, la Giunta Comunale, presieduta dal sindaco Avvocato Angelo Donnici, ha ripreso un vecchio ed obsoleto impianto, destinato a rappresentare la classica cattedrale nel deserto, per dare attuazione al progetto, finanziato negli anni Novanta, di una centrale per la produzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici in località Cozzo Lupo, a 2 Chilometri dal centro abitato, un’area di proprietà comunale (un ettaro emezzo). La volontà dell’Amministrazione in carica è stata quella di recuperare l’impianto puntando sull’energia alternativa. Le ristrettezze economiche, la crisi in atto, la difficoltà di attingere a fondi pubblici, hanno indotto la Giunta Donnici a trovare una soluzione alternativa attraverso un’azione dipartnership con il privato. Da qui l’indizione di un bando per l’affidamento dilavori di recupero e di riqualificazione dell’impianto nonché la messa a regime. L’operazione consente proventi per l’ente di non poco conto: circa 40mila euro mensili per i prossimi 20 anni. La struttura è stata assegnata alla Fotovoltaica Srl del Gruppo Romeo. Il sistema di produzione elettrica è pari a 1milione e 450 mila kw/h.
L’investimento,fatto dall’azienda aggiudicataria, è stato di circa 2 milioni di euro, necessarialla riqualificazione e alla ristrutturazione del sito. Un’operazione a “costozero” per il Comune che ha incassato la riconosciuta regolarità dell’iterseguito dal gestore dei servizi energetici (Gse). Secondo l’Assessore alle politiche ambientali Filippo Mazza si tratta di un nuovo sistema di fare cassa in un periodo di congiuntura economica, e di lasciare in eredità alle future Amministrazioni una tenuta finanziaria e contabile dell’Ente propria dei comuni virtuosi. “E’ stato uno dei primi progetti pilota in Calabria- ha riferito l’Assessore Mazza- preso a modello da altre Amministrazioni del cosentino”.Colpita, in sostanza, la politica degli “sperperi” e dell’uso improprio del denaro pubblico. L’opera venne realizzata con fondi comunitari negli anni Novanta dalla Società Ansaldo ed ebbe un costo di circa 8 miliardi di vecchielire, da questa operazione l’Ente avrebbe dovuto introitare circa 60 milioni di vecchie lire. “A causa di una classe politica negligente e superficiale – denuncia Mazza- tale impianto non andò mai a regime”. Con l’insediamento della Giunta Donnici, la ferma e decisa volontà di riprendere il progetto e di affidarlo aiprivati. A scadenza contrattuale il Comune potrà acquisire e gestire autonomamente l’impianto.