Questa mattina, presso i terreni confiscati alla mafia di località Cepa, don Luigi Ciotti e il sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole hanno incontrato i ragazzi di Libera che in questi giorni sono impegnati nei campi di volontariato estivi. Il sindaco, dopo averli ringraziati per il loro contributo, ha raccontato ai ragazzi la storia dei terreni confiscati sui quali sono impegnati, la raccolta dei finocchi e quella dell’orzo simbolo della restituzione di questi beni alla società civile. Non solo, ma ai ragazzi è stato raccontato anche quanto è difficile amministrare in un territorio in cui il rispetto delle regole non è sempre stato messo al primo posto, ma anche la soddisfazione di poter riappropriarsi di beni immobili che sono in questi anni stati affidati poi ad associazioni di volontariato e rimessi al servizio della collettività. “Con la nostra amministrazione abbiamo avviato una vera e proprio lotta per la legalità, abbiamo fatto progetti con le scuole, abbiamo avviato iniziative sui beni confiscati e oggi siamo orgogliosi di ospitare ragazzi come voi, che mettono a disposizione di tutti la loro azione e la loro collaborazione” ha detto il sindaco ai ragazzi che hanno anche fatto domande al sindaco sulla sua attività amministrativa e sul territorio di Isola. Don Ciotti nel suo intervento si è prima di tutto complimentato con i volontari per essere presenti e per offrire la loro opera alla collettività, poi ha chiesto loro di fornirgli qualche spunto di riflessione e così ha iniziato a parlare dei rapporti tra politica e mafia ma anche del ruolo che la Chiesa ha oggi nella lotta per la legalità.
“Mi fa molto piacere essere qui questa mattina – ha detto il sacerdote – in questi giorni ho fatto visita ad altri campi di volontariato e durante le mie visite ho ricordato assieme ai vostri compagni tante persone che non ci sono più. Perché in estate le vittime di mafia sono state di più: d’estate c’è meno attenzione, i giornali scrivono di meno e allora è più facile colpire. Proprio in estate è morto ad esempio il giudice Scopelliti, un calabrese che ha avuto la sfortuna di essere in Cassazione nel periodo in cui a Palermo la magistratura smascherava Cosa Nostra”. “Sebbene l’Italia sia uno dei paesi in cui esiste la legislazione migliore per quanto riguarda i reati di mafia, siamo ancora indietro per quanto riguarda quei reati che favoriscono l’attività mafiosa come ad esempio la corruzione nei pubblici uffici” ha poi aggiunto Ciotti. I ragazzi sono rimasti ad ascoltare il numero uno di Libera per un paio d’ore, con attenzione e partecipazione, hanno posto domande e espresso le proprie curiosità in merito alla attività della mafia in Calabria, ma anche nel resto d’Italia: “Non dimentichiamo che il primo comune del nord commissariato per infiltrazione mafiosa è stato quello di Bardonecchio, ma altre realtà della Lombardia, Piemonte e Liguria sono state commissariate per la stessa ragione“. Il sindaco Girasole ha ringraziato don Ciotti per la sua presenza, l’ennesima, nel comune di Isola Capo Rizzuto, mentre l’esponente principale di Libera ha ricordato che solo con il coraggio e la determinazione che in questi anni ha dimostrato l’attuale giunta comunale si possono raggiungere risultati importanti e perseguire la strada della legalità.