L’idea giusta, al momento giusto. E’ probabilmente questa la “formula” del successo di Calbatt, la start-up “made in UniCal” che è tra i 7 vincitori del primo Laboratorio di impresa Enel Lab. Un progetto prestigioso ed altamente competitivo al quale hanno partecipato ben 215 imprese start-up che per sei mesi si sono date battaglia a colpi di business plan e indagini di mercato. Alla fine Calbatt ha sbaragliato la concorrenza perché offre al mercato dell’energia una tecnologia che, in questo momento, ricerca disperatamente: ottimizzare il processo di ricarica delle batterie riducendone i consumi e calcolandone i tempi. In altre parole, permette di risparmiare. Calbatt, infatti, grazie ad una scheda add-on, migliora l’interazione tra carica batterie e batteria, riducendo il livello di riscaldamento della batteria stessa e, quindi, riducendo l’energia necessaria per la ricarica completa. La tecnologia di Calbatt è rivoluzionaria perché aumenta le performance di tutti quei meccanismi che devono immagazzinare energia. “Pensiamo allo stoccaggio di energia per usi domestici oppure industriali. La nostra invenzione permette di risparmiare dal 20 al 40 per cento – spiega il prof. Gregorio Cappuccino che assieme a Francesco Amoroso e Antonio Moniaci – è l’artefice di questo successo”. Un potenziale enorme, in termini di mercato, che però i responsabili di Calbatt hanno, negli ultimi due anni, canalizzato verso le nicchie più promettenti da un punto di vista commerciale. “La nostra tecnologia – continua Cappuccino – è stata congeniata originariamente per le batterie dei veicoli elettrici, poi abbiamo pensato anche ad utilizzarla per piccoli dispositivi come i caricabatteria dei telefonini.
Gli analisti ci hanno dimostrato che questi settori a breve termine non garantiscono grossi ritorni commerciali e ci hanno indirizzato verso utilizzi più promettenti che potrebbe anche giovare, come del resto già avviene in Germania, d’incentivazioni statali”. Ma vediamo di capire cosa ha significato per Calbatt vincere l’ Enel Lab. Il progetto offrirà alle start up servizi logistici e contabili, formazione imprenditoriale e supporto nella ricerca, sia in prima persona che attraverso la controllata Endesa in Spagna. Più un contributo di 250mila euro, in cambio di una partecipazione simbolica, dell’1%, al capitale. È dal secondo anno, e solo se il progetto procederà secondo le aspettative, che il legame delle giovani aziende con Enel si farà più stretto. La multinazionale investirà altri 400mila euro, acquisendo il 30% del capitale. In seguito Enel stabilirà con le aziende una strategia di uscita. Si comprende bene che non si tratta di una semplice operazione di venture capital, ma di una vera e propria partnership industriale. “Di sicuro è la migliore opportunità che poteva capitare ad una start-up legata alla green-technology conclude il prof. Cappuccino. Avere come partner sia tecnologico che manageriale l’Enel è un valore aggiunto inestimabile che può permetterci di fare il grande salto. Siamo felici di tutto ciò e pronti a riboccarci le maniche per affermare sul mercato questa realtà”. CalBatt è un’idea tutta made in Calabria che nasce tra i cubi dell’Unical, nell’incubatore Technest, presieduto dal prof. Riccardo Barberi, che tanto sta facendo, in questi ultimi anni, per proiettare l’Università della Calabria, e l’intera regione verso una “dimensione” d’impresa poco conosciuta che risponde a parole ancora inusuali come “innovazione”, “start-up”, venture capital” e “business competition”. Calbatt, ospitata nell’incubatore dell’Unical, ha ottenuto la prima grande affermazione vincendo l’edizione 2011 della StartCup Calabria, la business competition di Technest che tra qualche settimana taglierà il nastro della V. edizione.