Ci sono sostanze radioattive nell’acqua, si pecca di poca trasparenza ad ammettere la presenza di piccole quantità di trizio, radon e altre sostanze cancerogene.
Quantità che, per quanto minute potrebbero avere effetti dannosi per la salute.
Ci vogliono misure più severe e controlli più stringenti, chiedendo di mettere a disposizione i dati raccolti sul fenomeno a disposizione dei consumatori, si necessita di sanzioni più dure a chi inquina, condannando i responsabili a farsi carico delle spese di depurazione e smaltimento dei rifiuti inquinanti.
“ E’ tempo di un cambio di passo nelle politiche di tutela dell’acqua.”
Un percorso iniziato negli anni 70 e sul quale e bene tornare. FareAmbiente: Serve monitorare i livelli di radioattività includendo ogni procedura in una specifica legislazione in grado di proteggere i consumatori.