I cittadini di San Giovanni in Fiore possono rendersi conto che quello che denunciavamo da anni si è, purtroppo, verificato: la cattiva gestione del ciclo integrato dei rifiuti, la scellerata gestione Commissariale e il mancato avvio della raccolta differenziata ha prodotto l’emergenza monnezza che tutti possono osservare nella nostra città. La visione dei cassonetti stracolmi di rifiuti non è provocato dalla chiusura della discarica di Vetrano, di cui tutti sapevano l’imminente esaurimento e sulla cui gestione chiediamo invano da anni l’intervento della Magistratura, ma da chiare scelte politiche messe in atto dalle Amministrazioni comunale, presente e passate, che sul tema dei rifiuti hanno fatto solo demagogia e praticato lo scarica barile. In realtà c’è un Barile che fa il sindaco da tre anni, e si è accorto solo oggi che è scoppiata l’emergenza rifiuti nel paese di cui è responsabile dell’amministrazione, ma sulle cui capacità abbiamo espresso da tempo più di un dubbio. Recentemente Barile ha avuto la faccia tosta di dichiarare che “Adesso il problema dei rifiuti è diventato una cosa seria e soprattutto che lui non c’entra nulla con tutto questo, ed ha ammesso che non sta facendo altro, in questi tre anni, che quello che hanno fatto gli altri in vent’anni:“Dichiarazioni da irresponsabile nel migliore dei casi, o da gattopardo come sua abitudine. Parole gravi di un amministratore che si nasconde dietro il così fan tutti per nascondere il suo personale fallimento su un punto cruciale dell’azione amministrativa: la garanzia della salubrità del territorio e il diritto a vivere in un ambiente non inquinato. Ricordiamo le crociate di Barile contro la discarica di Vetrano prima di diventare Sindaco, come ci ricordiamo delle sue false accuse a Legambiente e di come ha tenuto il sacco in questi 3 anni al Commissario per l’emergenza rifiuti e al suo mentore Scopelliti co-protagonisti del fallimento nella gestione dei rifiuti.”Ma il tema di oggi – dichiara Giuseppe Veltri, presidente di Legambiente Sila – non è solo quello di individuare le responsabilità di questa situazione di emergenza i cui colpevoli sono abbastanza conosciuti, e il Sindaco ne è un protagonista assoluto al pari dei suoi predecessori, ma serve capire come uscire dall’emergenza e programmare il futuro per evitare il fallimento dell’intera politica sangiovannese del passato e del presente, fatta di promesse non mantenute dopo gli slogan delle campagne elettorali” Sebbene non serva a molto riparlare di cose avvenute in passato, giova però ricordare gli errori commessi per non ripeterli. E sebbene Legambiente Sila non abbia mai risparmiato pesanti critiche quando l’ex sindaco Nicoletti firmò quel folle protocollo d’intesa con il Commissario per l’emergenza rifiuti, Regione, Provincia e la società Vallecrati, con il quale si accelerò il fine vita della discarica di località Vetrano in cambio di un ritorno economico che definimmo senza mezzi termini un “piatto di lenticchie”.
Ma in questa vicenda non possiamo tacere che il sindaco Barile è stato protagonista ancora più in negativo del disastro che si sta verificando oggi: prima si indignò contro l’accordo e ne fece il suo cavallo di battaglia per la campagna elettorale a sindaco, raccogliendo persino centinaia di firme per chiudere la discarica di Vetrano e proponendo una svolta storica. “Mai più i rifiuti di Napoli a San Giovanni in Fiore e presto un Piano per passare alla raccolta differenziata”. Utilizzò questo argomento anche dopo la sua elezione, non tralasciando false accuse a Legambiente sui presunti silenzi e compiacenze con il suo nemico politico, cosa mai dimostrata da Barile e facilmente smentita dai nostri comunicati stampa dell’epoca.”Barile ha sempre difeso la gestione Commissariale dei rifiuti – afferma Giannetto Alessio di Legambiente Sila – per fare un piacere al suo amico Scopelliti, una gestione che in questi quindici anni è costata quasi un miliardo di euro, realizzando soltanto nuove buche da riempire, senza produrre nessun passo in avanti per un percorso virtuoso e di inversione di tendenza incentrato sulla raccolta differenziata”. Proprio sulla raccolta differenziata possiamo verificare il fallimento di Barile che, nonostante le promesse, si è dimostrato incapace, al pari della giunta che lo ha preceduto di compiere atti concreti, e persino la promessa di utilizzare gli operai delle Cooperative e Sial si è dimostrata una favola come le altre che ha raccontato ai cittadini sangiovannesi. “Il sindaco Barile- conclude Antonio Nicoletti della segreteria nazionale di Legambiente – dovrebbe avere l’onesta di chiedere scusa a i suoi cittadini per quello che non è stato capace di fare per evitare l’emergenza rifiuti, ma anche per le accuse e il fango che ha gettato addosso a tanti, noi compresi. In un posto normale un amministratore così si sarebbe dimesso, da noi bisogna solo aspettare che venga dimesso dagli elettori che possono prendere atto dei tanti fallimenti collezionati da Barile in questi anni di amministrazione. Speriamo solo che questa presa d’atto da parte del popolo sovrano avvenga in maniera democratica e come testimonia l’esito disastroso per Barile delle recenti elezioni siamo sulla buona strada. Da parte nostra non mancherà il contributo affinché il tutto avvenga in maniera rapida”.