Il Deputato del partito democratico Ernesto Magorno intende esprimere la sua solidarietà agli oltre 130 lavoratori delle cooperative raggruppati sotto la sigla UPS (Unione Popolo Sovrano), che sono in stato agitazione nel comune di San Giovanni in Fiore. I disoccupati, come riportato anche dagli organi di informazione, hanno deciso di attuare lo sciopero della fame ed hanno occupato la sala consiliare del comune come ulteriore atto rivolto alla richiesta di poter lavorare ed in particolare di vedere attuati i progetti legati alle attività forestali nel comprensorio di San Giovanni in Fiore. I disoccupati in agitazione, inoltre chiedono che vengano attuati i presupposti che hanno visto, come approvato dal Consiglio Comunale, la candidatura di San Giovanni in Fiore per un Accordo di Programma e all’inserimento nella sperimentazione del reddito minimo di cittadinanza, non come misura assistenziale ma capace, invece, di creare sviluppo.
Oltre ad esprimere la sua vicinanza, il Deputato Magorno ha dichiarato la sua disponibilità ad attivarsi per far si che si possa realizzare l’incontro richiesto con l’On. Trematerra e per il quale si è già adoperato S.E. il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, dimostrando la sua consueta sensibilità per le istanze del territorio. La vicenda di San Giovanni in Fiore – dichiara Magorno – è emblematica della situazione drammatica che vivono tanti disoccupati o ex occupati non più giovani che cercano di reinserirsi nel mondo del lavoro e che, come in questo caso, hanno deciso di organizzarsi in forme associate. Verso di loro, che chiedono il riconoscimento dell’inalienabile diritto al lavoro, le istituzioni ai vari livelli, a cominciare da quelle locali, devono attivarsi e dimostrarsi maggiormente sensibili affinché vengano date risposte concrete e siano perseguite tutte le strade percorribili per restituire serenità e le giuste prospettive per il futuro, ai 130 disoccupati ed alle loro famiglie. Da parte mia seguirò la vicenda e, come detto, mi attiverò, nella mia veste di Parlamentare, affinché si giunga ad un esito positivo della vicenda”.