“Ancora una volta, a risolvere una situazione alquanto complicata, è intervenuto il Presidente Napolitano – afferma in una il coordinatore crotonese di Riformisti Italiani, Michele Calvo – accettando di nuovo l’incarico di capo dello Stato, ha portato fuori dall’impasse il parlamento ed ha tolto dall’evidente imbarazzo e dalla responsabilità diretta il gruppo dirigente del Pd già uscito ridimensionato dalle urne per la “vittoria di Pirro” e con l’aggravante di una sensibile perdita, o meglio, emorragia di consensi rispetto al 2008 (meno 3.450.783 alla Camera e meno 2.642.291 al Senato) ed anche esposto al danno d’immagine per un sostegno e per una fiducia parlamentare inseguiti invano e, per giunta, negati dal M5S, con gravi e conseguenti ripercussioni all’interno del partito, nel quale ormai si sono aperte le crepe e si sono acuiti gli scontri fra le varie correnti e le fazioni.
Ma, non solo nel Pd, anche nella coalizione di centrosinistra si è aperta una frattura tra lo stesso Pd ed il movimento di Vendola, con quest’ultimo che ha sostenuto coerentemente un proprio candidato (Rodotà) contro quello indicato di volta in volta dal leader della coalizione (prima Marini, poi Prodi), la cui elezione al Quirinale è saltata anche per colpa dei franchi tiratori. Il Pd e Sel, che sono andati insieme alle elezioni, sono destinati a separarsi in quanto il primo sarà chiamato a dare la fiducia ed a prendere parte in un governo di larghe intese, sostenuto e compartecipato anche dal PdL e dalla Lega Nord. Il Pd rischia la dissoluzione ed è costretto, pertanto, a varare un nuovo progetto politico, magari con nuovi soggetti e con una impostazione diversa da quella che ha portato alla sua stessa costituzione! Le difficoltà riscontrate nell’elezione del presidente della Repubblica sempre più pongono all’attenzione e ripropongono nel dibattito politico la necessità dell’elezione diretta del capo dello Stato. Come Riformisti Italiani, ribadiamo che la via maestra da seguire è quella della Repubblica presidenziale, accompagnata ad una riforma della legge elettorale che garantisca governabilità e rappresentatività. Un presidente eletto direttamente dal popolo, al quale sia riconosciuta la prerogativa di formare il governo e di attuare il programma per il quale ha avuto il consenso e la fiducia degli elettori, è la soluzione giusta per garantire la governabilità del Paese.”