
Circolo Ibis: Calabria, porta d’Oriente per i migratori
Tre scrigni di natura, tre luoghi simbolo: la foce del Neto, Capo Colonna e il Monte Fuscaldo, uniti in un impegno comune per la tutela di un patrimonio inestimabile, dove la migrazione si fa spettacolo.
Con l’arrivo della primavera, la Calabria si trasforma in un palcoscenico naturale di straordinaria bellezza, dove il cielo si anima di ali variopinte e richiami sonori. È il momento del grande ritorno degli uccelli migratori, viaggiatori instancabili che, dopo aver trascorso l’inverno in terre lontane, intraprendono un’epica avventura per raggiungere i luoghi di nidificazione. La nostra regione, situata nel cuore del Mediterraneo, rappresenta un crocevia fondamentale per le rotte migratorie che collegano l’Africa all’Europa. La sua posizione strategica, unita alla varietà dei suoi ecosistemi, la rende un’oasi di ristoro indispensabile per innumerevoli specie di uccelli.
Tre siti in particolare nella provincia di Crotone spiccano per la loro importanza ecologica: la foce e il corso del fiume Neto, Capo Colonna e il Monte Fuscaldo. La foce del fiume Neto, uno degli ultimi ambienti umidi della costa ionica calabrese, è un vero e proprio paradiso per gli uccelli migratori. Questo sito, di rilevante importanza ecologica e naturalistica, è stato riconosciuto a livello internazionale come Oasi di Protezione dell’Avifauna e Zona di Protezione Speciale (ZPS). Le sue acque calme, ricche di nutrienti, e la vegetazione rigogliosa offrono un habitat ideale per aironi, anatre, limicoli e molte altre specie acquatiche. Qui sono state avvistate più di 200 specie di uccelli, tra stanziali e migratori, a testimonianza della ricchezza di questo ecosistema.
Capo Colonna, con le sue falesie imponenti e la macchia mediterranea rara e primordiale, offre un rifugio sicuro a tante specie come ardeidi, rapaci, passeriformi, limicoli e altre specie che necessitano di aree di sosta protette. Questo sito, ricco di storia e di fascino, è anche una Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e rappresenta un punto di riferimento importante per gli uccelli migratori che sorvolano la costa ionica. È un vero e proprio faro di navigazione, punto di accostata e riferimento per le rotte migratorie. Qui sono state censite circa 120 specie di uccelli, tra cui specie rare come colonie di gabbiano corso e gabbiano corallino.
Il Monte Fuscaldo, una cupola di verde che si eleva nel Marchesato crotonese, completa questo quadro di biodiversità. Questo monte, che fa da spartiacque tra le valli dei fiumi Tacina e Neto, ospita rapaci rarissimi come il capovaccaio, il lanario e il nibbio reale, che trovano rifugio nei suoi valloni scoscesi.
La migrazione degli uccelli è un’epopea di sopravvivenza, un viaggio straordinario che richiede una notevole energia e capacità di orientamento. Prima di partire, gli uccelli si preparano accumulando riserve di grasso, raddoppiando il loro peso. Durante il volo possono percorrere migliaia di chilometri senza sosta, raggiungendo altezze elevate e velocità sorprendenti.
Dichiarazione del Presidente del Circolo Ibis, Girolamo Parretta
“La migrazione degli uccelli è un fenomeno che ci ricorda la bellezza e la fragilità del nostro pianeta. L’associazione, dal 1981, è impegnata a proteggere questi straordinari viaggiatori e i loro habitat, perché la loro presenza è un indicatore della salute del nostro ecosistema. Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi in questo impegno, per garantire che le future generazioni possano continuare ad ammirare lo spettacolo della migrazione. È importante ricordare che questi animali, prima di partire, passano giorni a nutrirsi, arrivano a raddoppiare il loro peso, sanno che poi non ci si potrà fermare: nessuna sosta durante il viaggio. È uno dei più straordinari spettacoli della natura, un’avventura incredibile che dura da migliaia di anni: è il grande volo degli uccelli migratori. Il loro viaggio è un simbolo di speranza e di resilienza, un promemoria del legame indissolubile che ci unisce alla natura.”
Molti si chiederanno perché gli uccelli migrano. La risposta è legata alla necessità di trovare cibo e luoghi adatti alla riproduzione. La migrazione è un evento cruciale per la sopravvivenza di molte specie, che si spostano seguendo rotte precise e utilizzando diverse tecniche di orientamento:
- Orientamento magnetico: alcuni uccelli utilizzano il campo magnetico terrestre come una bussola naturale.
- Orientamento geografico: altre specie imparano a riconoscere i punti di riferimento del territorio, come coste e montagne, come nel caso di Capo Colonna.
- Orientamento astronomico: alcune specie si orientano osservando le stelle e il sole.
- Memoria collettiva: i giovani imparano le rotte migratorie dai genitori e dagli esemplari più esperti.
Nonostante le numerose scoperte scientifiche, il mistero dell’orientamento degli uccelli migratori non è stato ancora del tutto svelato. Alcune curiosità: gli uccelli migratori possono raggiungere altezze elevate, superando anche gli 8000 metri, e percorrere migliaia di chilometri senza sosta, con velocità che sfiorano gli 80 chilometri orari. Alcune specie, come la sterna artica, compiono viaggi epici, coprendo oltre 22.000 chilometri.
Il Circolo Ibis è profondamente impegnato nel monitoraggio e nella protezione di questi straordinari viaggiatori, consapevoli che la loro presenza è un indicatore vitale della salute del nostro ecosistema. Tuttavia, la tutela di un patrimonio così prezioso richiede uno sforzo congiunto, una sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini. Rivolgiamo un appello accorato a tutte le parti interessate affinché si uniscano a noi in questo impegno comune. Solo attraverso una collaborazione attiva e consapevole potremo garantire che le future generazioni abbiano il privilegio di ammirare lo spettacolo incantevole della migrazione e di ereditare un ambiente sano e ricco di biodiversità.










