Nella magica atmosfera del terrazzo del Museo dedicato a Luigi Lilio, il Dirigente Scolastico Giuseppe Virardi ha presentato la sua grande opera, una grande finestra antropologica sulla cultura di Cirò, frutto di un lavoro certosino durato 50 anni: due dizionari che raccolgono il dialetto cirotano, un’opera straordinaria, unica e completa che rappresenta la vera lingua della cultura popolare. E’ intervenuto il sindaco Mario Sculco, che si è congratulato con l’autore-è stata una serata emozionante- ha detto- . un’opera stupenda, completa e straordinaria. A presentare i volumi il professore Giuseppe Zangaro, il quale ha sottolineato come quest’opera possa essere una guida per le nuove generazioni, alla scoperta delle proprie radici. Molti i temi affrontati come l’amore, l’amicizia, le tradizioni, i modi di dire, le serenate, la vita dei contadini con il loro linguaggio, le relazioni sociali, sono le diverse fonti di diversità della lingua cirotana intesa come bene culturale, una vera pietra miliare. “Un’opera che trasuda amore per questa terra, uno stimolo alla conoscenza del mondo dei padri, una grande finestra antropologica sulla cultura di Cirò”.- ha detto l’antropologa scrittrice e giornalista Assunta Scorpiniti . E ancora prosegue:”i dialetti sono opere culturali, patrimonio innaturale, la conservazione deidialetti, così come ha fatto il professore Virardi, andrebbe fatto in tutti in paesi per conservare i nostri dialetti, poichè i popolo sono i portatori di cultura, una sorta di recupero di memoria collettiva. Occorrerebbe una una versione digitalizzata per le scuole, per avvicinare le nuove generazioni alla lingua madre oggi purtroppo scomparsa”. “Ringrazio il comune per il patrocinio della serata -ha detto l’autore Virardi, entusiasta di aver presentato in questa cornice culturale, la mia opera iniziata nel 72, quando cominciai a raccogliere dati sul dialetto, raccogliendo le tradizioni popolari, un ricco patrimonio culturale lessicale. Ascoltavo gli anziani-prosegue- sono le memorie viventi della lingua cirotana, che ho cercato di conservare nei miei due volumi, un racconto di un mondo che non c’è più, memoria per le nuove generazioni”. Si tratta di due volumi: uno di consultazione e l’altro di approfondimento, suddiviso in 25 sezioni, che offrono un vasto repertorio lessicale e culturale. Oggi -ha concluso l’autore “il dialetto sta scomparendo varie sono le cause: a scuola si parla solo l’Italiano, l’emigrazione, l’industrializzazione, i social, che hanno inciso sulla decadenza del dialetto”. Nel corso della serata sono state declamate alcune poesie e indovinelli in vernacolo cirotano, con intermezzi musicali della scuola Vivaldi di Cirò marina, che ha visto i due tenori Giusi e Salvatoreimpreziosire la magica atmosfera.