L’area demaniale, occupata abusivamente dal ristorante Playa del Sol, andato distrutto da un incendio doloso, ritorna alla fruibilità della città e dei suoi cittadini. Alla presenza delle massime autorità militari e civili della città e della provincia, “preso atto del rischio concreto ed effettivo per una pluralità di persone di subire conseguenze alla loro integrità fisica, venendo colpite da elementi della costruzione in corso di deterioramento, e per la propria salute per le condizioni vetuste e malsicure”, come si legge nella determina posta sull’albo pretorio, nella mattinata di oggi si è proceduto alla demolizione di quanto è rimasto del lido “Playa del Sol” dopo l’incendio che nell’ottobre scorso ha preso fuoco, andando distrutto e diventando di fatto pericoloso. Un atto di natura dolosa, come le indagini ancora in corso sembra fare emergere, che era sottoposto a sequestro amministrativo da quattro anni e dunque inattivo. Il sequestro era stato disposto dal Comune nel periodo in cui l’ente era amministrato dalla commissione straordinaria. In seguito la sentenza del Tribunale di Crotone, del 2019 ha ordinato la confisca e la demolizione delle opere che costituivano il manufatto sito sul Lungomare Stefano Pugliese. Al fine di restituire alla collettività l’area demaniale sulla quale era stato costruito il manufatto, l’Ente ha chiesto parere al comando dei VVFF circa lo stato dei resti del locale laddove è stato sottolineato con un verbale la pericolosità dello stabilimento; il Comune quindi ha chiesto parere alla procura della Repubblica per mezzo dell’autorità militare dei Carabinieri, ricevendo parere favorevole al fine di demolire e rimuovere i resti del Playa del Sol. Una struttura, come la documentazione e gli atti dimostrano, costruito abusivamente e che con la sua demolizione “dimostra e rafforza la presenza dello Stato, pronto ad intervenire contro azioni di abusivismo e malaffare” come è stato dichiarato. Da qui l’affidamento , dei “Lavori di demolizione dello stabilimento Playa del Sol e bonifica dei luoghi” all’azienda “Lavori Stradali S.r.l.”, già noti per avere demolito il manufatto sottratto alla ndrangheta, del Palazzo Mangeruca, che guidati dal geometra Giovanni Manfredi hanno così restituito all’area la possibilità in seguito di divenire area attrezzata per fitness, parco giochi o altro di maggiore interesse per la città e i suoi abitanti. Alla demolizione erano presenti oltre il Sindaco e presidente della Provincia, Sergio Ferrari, diversi componenti la giunta comunale, il Tenente Colonnello dell’Arma dei Carabinieri provinciale, Raffaele Giovinazzo, Maresciallo Calbi Antonio, il Capitano dei Carabinieri della compagnia di Cirò Marina, Martina Iacono, il comandante della capitaneria di porto, luogotenente Giuseppe Gatti, il comandante della Polizia Municipale, Salvatore Anania, l’ing. Giulio Cipriotti, che ha curato la parte tecnico amministrativa, oltre a numerosi cittadini. “Un ulteriore segnale che lo stato è presente e vigile” come ci ha dichiarato lo stesso Sindaco, Sergio Ferrari.