Domenica 17 marzo al teatro Alikia è andata in scena la Compagnia Teatrale Apollo Aleo con l’ultima esilarante commedia in vernacolo: “La Casa del Buon Gesù”, scritta e diretta da Filomena Zungri, che ha registrato un soddisfacente Sold-out.
Inserita nella rassegna della stagione teatrale 2023-2024 organizzata dalla Fondazione Città di Cirò Marina, questa commedia brillante che coniuga l’amore per il teatro e l’attaccamento alla propria terra esplicitato nell’uso del dialetto, affronta con una misurata ironia, temi profondi ed attuali, che spingono alla riflessione, quali la solitudine dei nostri anziani, il rifiuto della società verso chi è debole, l’ossessione quasi spasmodica dell’attesa e la rabbia per le ingiustizie subite e le violenze gratuite, attraverso una serie di figure sfumate, ospiti della casa del buon Gesù, che il mondo ha dimenticato, ma che non si arrendono e lottano per affermare ognuno la propria essenza, raccontando una quotidianità fatta di ricordi sbiaditi, alterati dal tempo, tra gag e battute che suscitano ilarità e commozione. Senza mai perdere in brio e vivacità, i bravissimi attori, ciascuno calato perfettamente nel proprio ruolo, hanno regalato un tripudio di emozioni forti e di puro divertimento al pubblico intervenuto, la cui calorosa partecipazione ha reso la serata indimenticabile!
È stato facile commuoversi con Preziosa Croce (Annamaria Strumbo), madre vittima che non si è lasciata domare da un destino avverso, e con Ernesto Allegria (Gaetano Ierimonte), padre debole riscattato dall’amore per una figlia ritrovata. Palpabile è stata l’empatia suscitata dal giovane Luca Tino (Michele Palmieri) prigioniero delle sue tante difficoltà quotidiane, proiettato verso l’affannosa ricerca di autoaffermazione in una società dominata da clientelismo e nepotismo, che rifiuta la meritocrazia e la competenza, e non risparmia neanche le donne, seppure forti, come Lucia Forte Allegria (Maria Teresa Calzona), in cerca di rivalsa per ciò che la vita le ha tolto da bambina, ma che alla fine rinuncia a ciò che più desiderava solo in nome di qualcosa di più grande: l’amore per un uomo timido e riservato che la conquista con la sua dolcezza, il dott. Alfredo Cavaliere (Giuseppe Sammarco).
L’attesa pervade tutto il testo, e risuona soprattutto nelle parole di Agata Spina (Filomena Zungri), proiettata verso l’agognata pensione, e forse di tante altre emozioni che credeva ormai sopite, e di Assunta Regalata (Antonio Torchia), che si avvia verso un nuovo orizzonte lavorativo, cercando di portare un pizzico di stabilità nella sua fuligginosa esistenza. Come non ammirare, infine, la forza e la determinazione di Genesio Capotonto (Vincenzo De Franco), un combattente, di nome e di fatto, che non si è lasciato abbattere dai dispiaceri e dalla malinconia di un passato glorioso (e per certi versi doloroso).
Sul finale, gli applausi prolungati e scroscianti di un pubblico coinvolto e commosso fino alle lacrime, hanno travolto ed emozionato anche gli stessi attori. Il presidente Giuseppe Sammarco e l’autrice-regista Filomena Zungri hanno infine ringraziato agli organizzatori della rassegna: il presidente della Fondazione nella persona del sindaco Sergio Ferrari, la dott.ssa Virginia Marasco che si è interfacciata con la compagnia per l’inserimento in cartellone, il presidente della Compagnia Teatrale Krimisa Giovanni Malena, e tutti coloro che supportano la compagnia e rendono possibile la realizzazione di ogni spettacolo, non ultimo il pubblico meraviglioso ed affezionato che non fa mai mancare il suo affetto e sostegno. L’appuntamento per le prossime rappresentazioni è per domenica 7 aprile, ore 18:30 al Teatro Filottete, contrada Cappella, a Cirò e per sabato 20 aprile, ore 21:00 a Cotronei nella sedicesima stagione teatrale organizzata anche quest’anno dal direttore artistico Giuseppe Pipicelli con il patrocinio del comune di Cotronei.