Non è San Giuseppe se non vi sono accanto “I Focareddi” e il tradizionale “Cummito”. Anche quest’anno, nel pieno rispetto di una tradizione antica, anticipando la festa di S.Giuseppe, sono stati accesi i tradizionali “Focareddi” nel rione della Chiesa dedicata a S. Giuseppe Una tradizione antichissima ripetuta da secoli; pare infatti che anticamente i falegnami di alcuni borghi usavano ripulire le botteghe ed accatastare gli scarti della lavorazione per strade e vicoli del paese, nelle piazze, accendendo, proprio la sera del 18 marzo, grossi falò in onore del Santo falegname come segno di devozione e ringraziamento per il buon andamento del lavoro. Oggi, sono soprattutto i tralci delle viti che assemblati con altro legname, costituiscono una scenografica piramide, pronta per essere accesa e creare quella magia che solo un fuoco spesso crea nell’immaginario collettivo. Una tradizione che si è potuta vivere, grazie all’impegno e alla dedizione dal numeroso “Gruppo di S.Giuseppe”, che è riuscito a coinvolgere migliaia di persone che hanno gustato una “squisita pasta e fagioli, zeppole, vino e quant’altro” come ci hanno dichiarato gli organizzatori, trasformando l’evento in un vero e proprio momento di condivisione, socializzazione, allegra festa popolare. Una serata quindi, all’insegna della tradizione, dei piatti tipici locali, e anche della musica popolare calabrese, diffusa nel rione dal noto gruppo musicale locale che da oltre venti anni accompagna eventi, promesse di matrimonio, feste, “Chiri da Serenata” che hanno coinvolto tutto il pubblico presente con musiche e balli ai quali non si sono sottratti neanche i componenti il tavolo “Du Cummito”, tra i quali anche il primo cittadino che ha voluto onorare, insieme a molti componenti il consiglio Comunale, questo evento, oramai possiamo affermare, divenuto momento fermo della programmazione delle tradizioni popolari della città. Una tradizione che un tempo era diffusa in tutta la città nei vari rioni, ma che oggi, figlia dei tempi, và sempre più affievolendo la sua vivacità che si manifesta solo grazie alla volontà e al radicamento delle tradizioni da parte di pochi, come appunto il “Gruppo di S.Giuseppe”, uomini e donne che hanno dedicato, tempo, passione e attaccamento a questa tradizione popolare che risale all’800, quando , specie i contadini, per ringraziare e raccomandarsi al Santo, dovevano donargli qualcosama, non avendo nulla da offrigli, ognuno portava dalla campagna un po’ di legna e frasche , che veniva accumulata davanti la chiesa omonima per essere bruciata. Il Gruppo di S.Giuseppe, anche con il supporto di molti esercizi commerciali e aziende locali e con il supporto dell’Amministrazione Comunale, è riuscita così a trasformare il tradizionale momento religioso, in una vera e propria “Festa di S,Giuseppe”, che sempre più sta prendendo le sembianze di una vera e propria “festa popolare”, viste le migliaia di persone, intervenute. Una tradizione suggestiva e dal profondo significato religioso e popolare che sarà bene salvaguardare dall’indifferenza dei tempi.