Un passo significativo che potrebbe portare importanti benefici economici alla regione.
Si è riunita la commissione ministeriale per l’attribuzione della prima Docg calabrese al Cirò Classico, nella speranza, forse divenuta certezza che sia giunti al termine della complessa e articolata procedura per tale riconoscimento. Infatti, il decreto definitivo che sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale della Commissione Europea, dopo il pubblico accertamento di ieri, davanti una affollatissima partecipazione di autorità e funzionari ministeriali, l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo con i responsabili Regionali dell’iter procedurale e, ovviamente, titolari aziendali delle cantine interessate e rappresentanti del mondo vitivinicolo, dovrà dapprima passare al vaglio dell’iter burocratico che prevede, un primo ufficiale riconoscimento da parte del Ministero delle politiche agricole Italiano, la sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale Italiana e finalmente vedere la luce con la promulgazione sulla gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Il pubblico accertamento che si è svolto ieri, 16 novembre presso il Borgo Saverona, è stato di fatto l’ultimo tassello preliminare per la discussione e relativa approvazione del “disciplinare di Produzione della denominazione di origine controllata e garantita “Cirò Classico”. Disciplinare che è stato letto nella sua articolazione dalla dirigente Ministeriale Bernabei che, di volta in volta, ha dato spazio agli interventi dei viticoltori e delle aziende interessate per integrazioni e/o osservazioni che sono stati recepiti e discussi. Come è stato letto dalla Bernabei, “La denominazione di origine controllata e garantita DOCG “Cirò Classico” è riservata al vino rosso che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare”. Disciplinare che si compone di 10 punti e che attengono ai limiti territoriali di produzione (Cirò e Cirò Marina), alla percentuale di Gaglioppo, all’imbottigliamento, alle norme per vinificazione, le caratteristiche dei vini al consumo, norme per l’etichettatura, confezionamento, la base ampelografica e, infine, la struttura di controllo che sarà di VALORITALIA s,r,l.
Di questo importantissimo appuntamento, ne aveva dato notizia il presidente del Consorzio Raffaele Librandi che, dopo un periodo di intensa corrispondenza con il MASAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), affermando come fosse è giunto il momento di compiere un passo decisivo verso questo riconoscimento del Cirò per l’assegnazione della “DOCG Doc Cirò Classico.” Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali era rappresentato da due funzionari dell’ufficio PQA IV, mentre il Comitato Vini DOP e IGP era presente con il dott. Francesco Ferreri. In questa giornata, nella mente di tutti è andato subito il ricordo e pensiero a Nicodemo Librandi, punto di riferimento della vitivinicoltura calabrese che di certo avrebbe gioito del riconoscimento della Docg Cirò Classico. “Un importante passo in avanti, come è stato detto dal Presidente del Consorzio Raffaele Librandi, risultato di un impegno costante e del lavoro sinergico di molti attori del mondo della viticoltura interessate al processo produttivo. La decisione che verrà presa a seguito di questo importante momento, continua Raffaele Librandi, avrà un impatto duraturo sulla produzione e la promozione dei vini di questa zona, contribuendo a preservare e valorizzare il patrimonio vinicolo del territorio.” Della Denominazione di origine controllata e garantita si è parlato da anni, lo stesso suo anfitrione, Nicodemo Librandi, diede grandi contributi a discussioni e forse la scelta del Borgo Saverona come sede del “pubblico accertamento” per il riconoscimento della Docg Cirò Classico ha riportato alla mente dei tanti presenti, le tante iniziative in cui le bottiglie, le storie e le passioni delle persone che ci stavano dietro, diventavano protagoniste di un racconto sempre coinvolgente, affermando pubblicamente quanto sia stata fattiva, passionale e vera, l’azione dell’indimenticato e sempre presente, Nicodemo Librandi. Pensiero raccolto anche dall’assessore regionale, Gianluca Gallo e sottolineato da applausi, che ha dato merito al comparto del Cirò per avere lavorato bene e ancor di più dovrà fare in seguito, a favore i una qualità che dovrà sempre più puntare in alto e per la quale la Regione continuerà a sostenere l’azione per far sì che il brand del Cirò, diventi vero e importante biglietto da visita dell’intera Calabria. Un evento quello di oggi, che potrebbe rappresentare un punto di svolta per la storia vinicola della Calabria. Con questo pubblico accertamento, si apre così la strada per il riconoscimento della DOCG compiendo il primo vero passo burocratico-istituzionale per fare entrare il Cirò Classico nel gota della viticoltura e vinificazione Italiana, con indubbie ricadute economiche, produttive e occupazionali.