La spiaggia delle Dune di Sovereto di Le Castella, nel territorio del comune di Isola di Capo Rizzuto, nell’Area Marina Protetta si trova una distesa del raro e protetto a livello nazionale del Giglio di mare (Pancratium maritimum L.) specie protetta dalla l.r. 26 novembre 2001, n. 30, un’area di forte valore naturalistico, minacciata da un bruco che si nutre delle foglie e soprattutto dei frutti mettendo a rischio la sua riproduzione. Si tratta della Falena Brithys crini pancratii è un Insetto Lepidottero (Noctuidae), che allo stadio larvale (bruco) si nutre delle foglie del giglio di mare Pancratium maritimum. Centinaia di bruchi in questi giorni stanno attaccando il Giglio, urge l’intervento del sindaco Vittimberga affinchè faccia intervenire esperti del settore e salvare il raro Giglio da questo voracissimo bruco. L’unica arma biologica contro questo bruco è lo Scarites buparius è un grande Insetto Coleottero (Carabidae), lungo circa 25-30 mm, frequentatore delle dune sabbiose litoranee e riconoscibile per le grosse mandibole dentate simili a tenaglie. Si tratta di una fascia costiera famoso per la fioritura spontanea di rarissimi gigli bianchi di mare, visibili e ammirabili tra la sabbia tra la fine di luglio e il mese di agosto, inebriando i bagnanti con il loro profumo intenso. Un vero e proprio microhabitat, con un mare dal fondale azzurro e cristallino, dove è possibile anche ammirare numerosissime specie di pesci, molluschi e crostacei. Si pensi che l’area è stata persino eletta dalle tartarughe caretta caretta come arenile di riproduzione. Trattandosi di una zona tutelata, infatti, l’intera spiaggia conserva le caratteristiche selvagge e naturali dell’area, libera da lidi o locali privati. Sarebbe un peccato se a questo angolo di Paradiso venissero a mancare le sue splendide fioriture del Giglio marino per colpa di questo bruco. Si tratta della Falena Brithys crini pancratii è un Insetto Lepidottero (Noctuidae), che allo stadio larvale (bruco) si nutre delle foglie del giglio di mare Pancratium maritimum. La farfalla, poco vistosa, vola di notte sulle rive marine sabbiose dove cresce il giglio di mare e depone le uova sulle foglie. Durante la stagione estiva, i bruchi della Brithys crini pancratii possono essere osservati anche di giorno, talvolta in gruppi numerosi, sulle foglie lanceolate della pianta nutrice. I bruchi presentano una colorazione di avvertimento (aposematica) piuttosto appariscente (bianco-nero), dal momento che le molecole tossiche assunte dalla pianta le rendono disgustose per i vertebrati predatori, che così evitano di mangiarli. Molti insetti predatori invece, come ad esempio il Coleottero Scarites buparius , sembrano non essere disturbati dalla tossina presente nei bruchi e rappresentano quindi i nemici principali della falena. La femmina depone le uova a gruppi, sulle parti verdi della pianta tra 25 e 123 . In assenza di foglie, infatti, le larve si introducono all’interno del bulbo, e lo scavano completamente dall’interno, facendo morire la pianta. Ecco perché bisognerebbe intervenire urgentemente prima di mettere in pericolo il raro Giglio di mare.