Non cedere minimamente al clima di polemiche e sul nulla, autodistruttive e che non aggiungono nulla agli sforzi sinergici che da anni vengono ormai messi in campo per lo sviluppo sostenibile dell’intera area dell’Alto Jonio. Gli obiettivi, condivisi, erano e restano questi: un centro di formazione e ricerca territoriale Unesco e, ad Amendolara, Paese della Secca, la nona riserva italiana della biosfera nell’ambito del MAB (Man and the Biosphere). È quanto ribadisce il Sindaco Antonio Ciminelli smentendo altre considerazioni e ribadendo quanto è stato già avviato. Tralasciando qualsiasi giudizio sulla costituzione del club Unesco – dichiara – tuttavia da considerarsi positivo in quanto qualifica l’intero territorio, laddove sarebbe stato opportuno l’ubicazione della sede ad Amendolara, al momento ancora non c’è.
Quel che è certo è l’accordo di cooperazione internazionale siglato tra i 9 comuni dell’Alto Jonio cosentino e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, con l’obiettivo, condiviso di promuovere il territorio e le sue eccellenze. Si lavora al progetto. Stop. Tutti insieme. Promuovere l’identità dell’alto jonio cosentino in chiave territoriale. I beni materiali ed immateriali. Era e rimane questo l’obiettivo del progetto condiviso dai 9 comuni interessati e dai promotori. Da Alessandria del Carretto a Castroregio, da Canna a Nocara, da Roseto Capo Spulico a Rocca Imperiale da Montegiordano ad Oriolo. A questi, si aggiungano i promotori Annateresa Rondinella, Segretario Generale della Federazione italiana Unesco ed il prof. Giuseppe Roma dell’Università della Calabria, presenti nello scorso mese di giugno, ad Amendolara, per la firma. No a campanilismi e a gelosie. Bisogna pensare in chiave territoriale e lavorare per la realizzazione del centro di formazione e ricerca territoriale Unesco e candidarsi a diventare la nona riserva italiana della biosfera nell’ambito del MAB (Man and the Biosphere).