Si riporta la tav 4.01a allegata al decreto n. 14284/2019 dove è riportato il pozzo di raccolta de percolato e il fatidico tubo di aspirazione.
Nel recente sversamento di percolato che ha colpito i territori dei comuni di Scala Coeli, Terravecchia, Crucoli e Cariati, suscitando preoccupazione tra i residenti, il Presidente del Circolo Nica ha espresso la necessità di un’indagine approfondita per comprendere le cause di questo disastro ambientale. L’evento, che ha coinvolto la discarica autorizzata nel decreto n. 14284/2019, solleva dubbi sulla corrispondenza tra quanto realizzato e le autorizzazioni ricevute. In questa dichiarazione, il Presidente del Circolo Nica richiama l’attenzione sul percolato, il fluido altamente inquinante prodotto dalla decomposizione dei rifiuti e sottolinea l’importanza di un controllo efficace e di un adeguato sistema di gestione.
La gestione del percolato è un aspetto cruciale nella gestione di una discarica. Come specificato nella relazione tecnica generale allegata al decreto di autorizzazione, il percolato è un fluido ricco di inquinanti organici e inorganici derivanti dai processi biologici e fisico-chimici che si sviluppano all’interno di una discarica. La relazione tecnica indica che un sistema di raccolta del percolato è previsto sul fondo della vasca, composto da condotte che convogliano il percolato gravitazionalmente verso i pozzi di estrazione. I pozzi, uno per ciascun lotto, prevedono l’utilizzo di elettropompe sommerse per sollevare il percolato dal fondo e trasferirlo ai serbatoi di stoccaggio.
Nella relazione tecnica sull’impianto di trattamento del percolato allegata al decreto, si fa riferimento all’utilizzo di una tecnologia “chimico-fisica” per il sistema di filtrazione del percolato. Si prevede che il percolato prodotto dalla discarica venga immesso in 30 serbatoi di stoccaggio, con una capacità totale di 750 m3, che saranno allocati all’interno di una vasca di contenimento in cemento armato. L’obiettivo di questo sistema di filtrazione è quello di garantire un trattamento adeguato del percolato prima del suo trasferimento all’impianto di trattamento.
Tuttavia, il recente sversamento di percolato che ha raggiunto il Mare Ionio ha sollevato interrogativi sulla causa di questo disastro ambientale. Il Presidente del Circolo Nica, pertanto, chiede che gli organi inquirenti svolgano un’indagine approfondita per scoprire la causa di quanto accaduto e verifichino se quanto realizzato corrisponda effettivamente a quanto autorizzato nel decreto. In particolare, si richiede di accertare la legittimità delle eventuali variazioni apportate al progetto e delle relative autorizzazioni ricevute.
La richiesta del Presidente del Circolo Nica di Scala Coeli evidenzia la necessità di una piena luce sulla situazione e l’importanza di garantire che le autorizzazioni per la discarica e il sistema di gestione del percolato siano conformi agli standard ambientali e di sicurezza. È fondamentale che le autorità competenti svolgano un’indagine approfondita e prendano le misure necessarie per prevenire futuri disastri ambientali e proteggere la salute pubblica. La tutela dell’ambiente e la salvaguardia della comunità devono rimanere al centro delle decisioni e delle azioni intraprese.