FUTURISMO – Annotazioni, curiosità e i protagonisti calabresi di Rosario Amoroso
Il movimento che rivoluziona la cultura italiana degli inizi del ‘900 è quella futurista. Movimento letterario e artistico che propugnò un totale distacco dalla tradizione per aderire, attraverso la rappresentazione del movimento, al dinamismo della vita moderna.
Iniziatore di questa elettrizzante avventura dopo il Rinascimento, è il poeta Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944).
Secondo una sua affermazione ebbe una incertezza iniziale fra i termini di dinamismo o futurismo nel concepire il manifesto; anzi, per essere più precisi un suo collaboratore, il poeta e commediografo Enrico Cavacchioli (1875-1954), asseriva che il Marinetti aveva introdotto un terzo termine, elettricismo, ma poi ci ripensò e lo chiamò Futurismo.
Sulla scìa del movimento letterario, sotto la guida dello stesso Marinetti, un gruppo di pittori lanciò a Milano, nel 1910, “Il manifesto dei pittori futuristi” firmato da Boccioni, Carrà, Balla, Severini, Russoio.
Caratteristica primaria della pittura futurista fu l’abolizione dell’immagine e della prospettiva tradizionale, quindi dal superamento del Divisionismo all’evoluzione del senso astratto-geometrico.