Nelle città dell’antica Grecia, alla cena a casa di un ricco anfitrione nella seconda parte della serata seguiva il simposio, con vino, musica, giochi, danzatrici e, soprattutto, conversazioni su questioni umane e divine. Il banchetto greco poteva durare anche alcuni giorni e nella seconda parte c’era la possibilità di ascoltare musica, di vedere balli o di intraprendere discussioni, parlare di politica e, naturalmente, annaffiare il tutto con del vino.. Sulle orme di questa antica modalità conviviale, è nata nei mesi scorsi, “Sudheritage, una rete di musei di impresa della Calabria, una rete museale che unisce l’intera Calabria con l’obbiettivo di valorizzare le produzioni locali ed i luoghi di sperimentazione e connessione tra le imprese del territorio, sotto la guida di Nicodemo Librandi, guida storica dell’omonima cantina vitivinicola sita a Cirò Marina.” Eletto alla presidenza di questa nuova realtà di promozione territoriale e cultura, Nicodemo Librandi, guida storica dell’omonima cantina vitivinicola di Cirò Marina, un’associazione che ha come progetto e obiettivo,quello di “favorire la costruzione e valorizzazione di una rete di musei di impresa calabresi intesi come luoghi di produzioni locali e al contempo luoghi di sperimentazione e connessione tra imprese, territori, comunità, scuole nonché di attrazione di nuove forme di turismo evoluto”. Una sodalizio che nasce e si propone di interloquire con le istituzioni “per progettare e costruire azioni mirate e strutturali lungo tre direttrici: rafforzare i musei di impresa esistenti; favorire la costruzione di nuovi centri museali da parte di aziende che detengono un patrimonio culturale e storico da valorizzare; costruire azioni trasversali di promozione e diffusione della rete dei musei di impresa e di tutte le connessioni e sinergie con gli altri attrattori territoriali.” “Si tratta di un’occasione unica – ha dichiarato Nicodemo Librandi – per dare concretezza all’idea vincente secondo cui le forme e i modi del “saper fare” contribuiscono in modo imprescindibile a definire il destino di un territorio. C’è un legame stretto, infatti, tra le produzioni di ogni tipo e i territori di appartenenza. Questa Associazione nasce proprio dalla convinzione che un museo di impresa non sia solo un luogo della memoria produttiva piuttosto un attrattore potente capace di valorizzare la cultura d’impresa, aprire le aziende al mondo della scuola e alle comunità, contaminare la storia imprenditoriale con luoghi vivi di sperimentazione e innovazione nonché attrarre un segmento di turisti e viaggiatori interessati al mondo delle produzioni e del turismo esperienziale e culturale. Da qui l’esigenza di fare rete tra realtà capaci di assumere e interpretare al meglio questo ruolo oggi tanto sfidante quanto ricco di opportunità”. Otto i soci fondatori di questa iniziativa: Amarelli, Callipo, Gias Spa, Lanificio Leo, Librandi, Museo del Bergamotto, Rubbettino e Terme Caronte. Alla Presidenza dell’associazione per i prossimi 3 anni il prof. Nicodemo Librandi appunto, che sarà affiancato nel consiglio direttivo da Florindo Rubbettino, vicepresidente e Gloria Tenuta. Una prima suggestiva iniziativa è stata programmata e organizzata per il 16 aprile prossimo, domenica, presso l’azienda Rosaneti della stessa azienda Librandi, laddove gli intervenuti in rappresentanza dei vari musei aderenti, “si racconteranno, parlando di vino tra passato e futuro”. Un’iniziativa dal titolo classico “Il Simposio” dove si parlerà dei fondamenti della cucina mediterranea, olio, vino e grano, che avrà come “Simposiarca-moderatore” Sarino Branda, mentre il museo Vi.Te.s sarà introdotto dal direttore del Museo Archeologico di Crotone, Gregorio Aversa, dove si sposteranno gli intervenuti nel pomeriggio della giornata per fare visita allo stesso Museo Archeologico Nazionale di Crotone. Il vino quindi, non come elemento fine a se stesso, ma strumento che favorisce lo sviluppo sociale ed economico. Simposio, momento importante nella vita sociale già ai tempi dei greci che si tramanda e trasforma. Infatti il simposio era una festa animata dal vino, il dono portentoso del dio Dioniso. Il nettare degli dei, come veniva definito, che “incanta e fa dimenticare agli uomini le tristezze quotidiane, è il migliore medicinale per i mali dell’animo” che potrà essere volano di una maggiore consapevolezza delle nosstre peculiari capacità produtive e sociale in una Calabria ricca di cultura, storia, produzioni.