Greuter, prende il nome dal botanico francese Gaspard Nicolas Robert e dal micologo G.B.Barla vissuti nel 19° secolo. Emana un profumo intenso di vaniglia e da un tocco di colore alle vallate dove cresce, che va dal rosa al rosso al purpureo. Si tratta di una entità indigena Medeterranea, protetta a livello nazionale(Livello IUCN:LC) della Lista Rossa del livello di rischio di estinzione. Pianta alta da 20 a 50 cm, perenne con due organi sotterranei ovoidi. Le foglie ovali o ellittiche verde chiare. L’infiorescenza , densa e cilindrica, porta numerosi fiori, grandi e profumati. Fiore legato alla mitologia di “Orchide” giovane bellissimo che per colpa del suo aspetto sia maschile che femminile, diverso dagli altri, disperato cercò consolazione nella morte saltando da una rupe. Il corpo infranto sul prato sottostante mutò in fiori uno diverso dall’altro e di molti colori ma tutti evocavano la sessualità trascendente. Alcuni somigliavano a virili omini nudi come nell’Horchis italica, altri ricordavano la morbidezza celata delle donne o la forma sinuosa dei loro fianchi come appunto nella splendida Barlia robertiana. Dioscoride attribuiva ai tuberi di questa pianta la capacità di sconfiggere la sterilità, nella magia popolare le orchidee proteggevano i bambini dai pericoli, come i morsi dei serpenti e dalle malattie. Oggi la sua presenza disseminata in alcune aree del cirotano indicano l’importanza della biodiversità e del clima che Cirò vanta, un territorio ricco di specie rare e protette alcune di queste rinvenute per la prima volta in Calabria come le recenti scoperte dell’Acanthus spinosus, e l’ Orobanche pubescens.