Denunciato un 30enne, B.D. di Rocca di Neto, titolare di un allevamento di ovini, con sede in località “Colle Pietà ” dello stesso comune di residenza, per aver abbandonato al loro destino il proprio gregge. Al momento dell’intervento, del personale del Corpo Forestale dello Stato, dell’allevamento erano solo rimaste, sparse all’interno dell’ovile, numerose carcasse di pecore in decomposizione, mentre altre erano state parzialmente interrate. Diversi resti di ossa affioranti erano disseminati su una parte della superficie dell’ovile, tanto da coprire il cotico erboso. Un cane di razza meticcia, custode del gregge, era l’unico animale rimasto vivo, trovato legato ad un albero di ulivo, con una corta catena, che praticamente gli impediva qualsiasi movimento, costretto a patire gli stenti della fame e della sete, destinato, quindi, alla stessa crudele sorte delle pecore se gli agenti della forestale non fossero intervenuti in tempo. I fatti risalgono a tre settimane fa quando gli agenti del Comando stazione di Santa Severina, nel corso della perlustrazione all’interno dell’ ovile, debitamente recintato, accertavano la presenza di numerose pecore morte alcune apparentemente da molti giorni, altre di recente, le cui carcasse erano sparse all’interno dell’area recintata.
Il personale dell’Ufficio veterinario, fatto intervenire sul posto, effettuava gli accertamenti del caso da cui non si era in grado di stabilire una causa certa della morte degli ovini, dato il lasso di tempo trascorso. Si presume, tuttavia, che la morte sia dovuta alla mancanza di cibo a seguito del totale abbandono dell’allevamento da parte del proprietario. Dalla consultazione della banca dati “anagrafe bovina” l’allevamento risultava costituito da n. 79 capi ovini è appariva essere ufficialmente a norma, in quanto erano stati effettuati i prelievi ematici annuali, nel marzo 2012, e che il successivo prelievo, alla scadenza annuale, sarebbe dovuto essere effettuato a breve. Pertanto, il titolare dell’allevamento, tale B.D., che al momento degli accertamenti è risultato irreperibile, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per abbandono e smaltimento illecito di rifiuti sul suolo e maltrattamento di animali. Non è da escludere che disseminati nel sottosuolo dell’azienda possono essere stati interrati altri capi di quelli denunciati, per cui è stato informato il sindaco del Comune di Rocca di Neto per gli eventuali provvedimenti di competenza e in particolare per l’emissione di ordinanze sulle misure per la salvaguardia dell’ambiente. Buone notizie per la sorte del cane, che ha trovato ricovero presso il canile “Mister Dog” di Rocca di Neto, struttura all’avanguardia, dove finalmente potrà godere delle amorevoli cure del personale che vi opera e di un trattamento adeguato.