Si è tenuta, nella sala conferenze del Comune di Cirò Marina, un interessante incontro con le categorie delle marinerie del comprensorio, presente il presidente nazionale dell’Unci-Agroalimentare, Gennaro Sconnamiglio, che è servita per fare il punto circa le dinamiche che si sono venute a creare per le imprese del settore primario a seguito del corposo rincaro dei carburanti, della guerra russo/ucraina e ora della siccità che interessa l’ intero territorio nazionale e quindi anche l’importante settore della pesca “sorella minore del settore agricolo” come ha detto lo stesso Sconnamiglio, che ha aggiunto – Ancora una volta i nostri produttori primari, così come avvenuto in piena crisi pandemica, si ritrovano in prima linea a combattere per sopravvivere alle innumerevoli difficoltà dettate dal particolare momento storico. Ad introdurre l’incontro è stato il Dr. Giancarlo Mauro Malena, rappresentante cooperativa pesca di Cirò Marina. Le imprese della pesca cercano di non fermarsi e assicurare il necessario rifornimento a tutta la filiera agroalimentare. Gli eccessivi costi di produzione e dunque di gestione, non fermano nostri pescatori che, senza conoscere soste, sono sempre pronti a donare le materi prime che diventano prodotti di eccellenza che mantengono alto il marchio “Made in Italy”. Tutto ciò rappresenta la vera forza del nostro paese. Il lavoro certo non manca e l’ eccessivo costo dei carburanti, le negative ricadute sui mercati della guerra in Ucraina, la mancanza di manodopera non scoraggiano i pescatori italiani. È chiaro che gli imprenditori della pesca, non possono fare tutto da soli. Servono soluzioni rapide ed efficaci. Riteniamo utili i sostegni e anche i bonus una tantum, ma le nostre imprese hanno bisogno di incentivi, come la cambiale Azzurra per la pesca, per creare le condizioni più favorevoli possibili per assicurarsi continuità di produzione. Una produzione che passa inevitabilmente dall’attivare “Contratti di filiera del settore ittico” e cioè di accordi stipulati tra i soggetti della filiera ittica e il Ministero delle Politiche Agricole, o tra il Mipaaf e i soggetti che rappresentano i distretti, per realizzare programmi d’investimento integrati a carattere interprofessionale e di rilevanza nazionale che riguardano la produzione primaria, la trasformazione, la commercializzazione e la distribuzione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Da qui, l’invito, ben esposto dalla biologa marina, Merigliano a fare delle criticità, dettate dalla presenza di nuove specie ittiche di trasformare le stesse novità in opportunità, come la sempre maggiore presenza di granchi blu, pesce scorpione, pesce coniglio, che il progressivo aumento della temperatura delle acque sta determinando. Quindi l’invito a progettare i nuovi bandi del Mipaaf ma anche di “dichiarare il pescato”, perché dai numeri dichiarati, a livello europeo sono assegnate le quote. Chiaro l’invito ai numerosi intervenuti di diversificare il loro lavoro, guardando con attenzione anche al settore della pesca turismo e dell’ittoturismo, che potrebbero riavvicinare i giovani, sempre meno impegnati nel settore. Durante l’incontro si è anche pparlato del permanente divieto della pesca della “neonata” o bianchetto, come dir si voglia, a causa del fatto che nella rete spesso si trovano larve di altri tipi di pesce in via di estinzione, dell’alfa minuta, specie ad alta sparizione, del tonno. Di tutto questo, delle prospettive e del prossimo futuro, in una terra “baciata dal sole e dal mare” come la nostra, “terra di vino e di mare” come ha rimarcato, portando il saluto dell’Amministrazione Comunale, il vice sindaco Piero Mercuri, presente all’incontro, insieme all’Assessore Ferdinando Alfì e al delegato Andrea Mistretta.