Inaugurata la stanza interamente dedicata alla consegna del manoscritto di Lilio a Papa Gregorio XIII Nella giornata dell’Equinozio di primavera in occasione della 9° giornata regionale del calendario liliano, è stata inaugurata una sala del palazzo dei musei dedicato a Antonio Lilio e al Papa Gregorio XIII , statue realizzate dall’architetto Giuseppe Capoano. Presente all’inaugurazione il sindaco Francesco Paletta, il parroco don Matteo Giacobbe, la professoressa Rosaria Frustillo in rappresentanza del Liceo scientifico, la professoressa Mariella Viola in Rappresentanza dell’associazione Avis di Cirò, la pro loco, e l’assessore Cataldo Scarola. E’ una vera opera d’arte – ha detto il sindaco, -ringrazio l’architetto Capoano per le opere realizzate, in futuro Lilio dovrà diventare il fulcro della cultura di Cirò per promuovere il territorio. Lilio è un cirotano che ha portato lustro a Cirò che ha portato questo paese in tutto il mondo- ha detto il parroco Giacobbe, dopo la santa benedizione della nuova sala. Il direttore artistico del museo dedicato a Lilio e Lacinio, nonché ricercatore e direttore del ICCOM del Cnr di Firenze Francesco Vizza riporta in una nota che l’idea di rappresentare Antonio Lilio che porge a Gregorio XIII il libro dei calcoli del nuovo calendario che sostituirà il vecchio calendario giuliano, trae ispirazione da quanto riportato nella bolla papale inter gravissimas del 24 febbraio del 1582 che ha per titolo: “Approvazione del Calendario per le festività della Santa Chiesa Romana e per la celebrazione dell’Ufficio divino, e abolizione del calendario precedente”. Scrive Gregorio XIII: “tra le preoccupazioni di maggiore importanza che il nostro servizio pastorale comporta, non occupa di certo l’ultimo posto quella di portare alla piena attuazione, con l’aiuto di Dio, le decisioni del Concilio di Trento, affidate specificatamente alla Sede Apostolica. Senza dubbio, già da tempo dai nostri predecessori Pontefici Romani è stato tentato di mettere in atto una riforma ufficiale del Calendario, ma non fu mai possibile fino ad oggi portarla ad esecuzione e compimento, per il fatto che il piano di riforma del Calendario, proposto da esperti astronomi, a motivo delle troppo grandi e quasi insolubili difficoltà connesse, che tale riforma ha sempre comportato, né potevano essere durature, né rispettavano integralmente le date delle celebrazioni ecclesiali di antica data. Pertanto mentre anch’io, fiducioso nell’aiuto divino connesso alla mia carica che benché indegno mi ha concesso, pensavo di occuparmi della faccenda con la dovuta diligenza e preoccupazione, mi fu portato dal mio figlio diletto Antonio Lilio, dottore in arti liberali e medicina, il volume scritto tempo prima dal suo fratello germano luigi. In esso era esposto il ciclo delle Epatte completamente rinnovato da lui con invidiabile inventiva e col fine specifico di dare certezza e regolarità proprio allo stesso Numero Aureo, adattandolo a qualsiasi variazione della durata dell’anno solare. Con ciò riuscì a dimostrare che quanto nel Calendario era di troppo e di corrotto poteva essere corretto e restaurato con un piano razionale costante e che poteva durare attraverso i secoli, in maniera tale che il Calendario stesso potesse sembrare con certezza che non sarebbe stato più soggetto in seguito a mutamento alcuno. Questa originale proposta di riforma del Calendario, contenuta in un volume di piccola mole etc.”. Quindi – continua Vizza- Gregorio XIII riceve il libro dei calcoli da Antonio Lilio. Questo evento era stato già rappresentato nel bassorilievo del mausoleo di Gregorio XIII situato nella basilica di San Pietro ad opera dello scultore Camillo Rusconi nel 1723. Si vede Antonio Lilio che porge all’augusto pontefice il libro scritto dal fratello Luigi. A sinistra del papa grandeggia la figura del cardinale Sirleto, in atto di presentargli i membri della congregazione della riforma. L’opera di Rusconi riporta dunque Antonio Lilio e tutta la Commissione papale. L’opera di Giuseppe Capoano, invece, vuole essere la riproduzione fedele di quanto riportato nella bolla inter gravissimas: Antonio Lilio, da solo, porge al papa il libro dei calcoli di suo fratello Luigi. Tale rappresentazione anticipa storicamente la costituzione della commissione papale che vedrà in qualità di esperto la partecipazione di Antonio Lilio. Capoano afferma che l’intento non era tanto la rappresentazione statica dei due personaggi, ma quello di raccontare un momento storico come in un set cinematografico: “motore, azione!”. I due personaggi sono rappresentazioni tridimensionali realizzati in materiale composito, in quanto il loro modellato chiaroscurale è ottenuto dall’utilizzo di più materiali idonei a una definizione finale di tipo plastico-pittorico. La tecnica utilizzata è complessa. Le figure sono realizzate con diversi materiali, a partire dall’anima in legno, carta, colle, schiume, per stabilire la postura, mentre l’abbigliamento è ottenuto da stoffe ingessate e resinate. La struttura si richiama alla scultura greca arcaica dell’acròlito. Nel nostro caso, solo le teste e le mani dei due personaggi sono pezzi unici, progettati e stampati in resina, grazie anche alla collaborazione del maestro Emiliano Ranieri. “Si aggiunge un altro tassello alla cultura di Cirò “-ha concluso il sindaco- importante per la promozione del nostro illustre concittadino che ha riformato il calendario e che ci consente di denominare, il nostro museo, come polo culturale d’eccellenza. Infine un ringraziamento va al parroco Don Matteo, all’artista Giuseppe Capoano, al Prof Francesco Mussuto , al ricercatore Francesco Vizza, ed alla Pro loco per l’allestimento. Intanto oggi si sapranno anche i nomi dei vincitori del concorso culturale dedicato a Lilio.