L’opportunità di promuovere messaggi di solidarietà e inclusione, attraverso un’azione semplice, ma ricca di significati. È questo l’incipit della Giornata dei calzini spaiati: per un giorno la possibilità indossare i calzini senza guardare il loro colore, la forma, i disegni, la lunghezza. All’evento possono partecipare tutti, dai bambini ai ragazzi, dai giovani agli adulti, fino agli anziani. Un’azione che ha consentito a questa scuola di celebrare <<la diversità come opportunità>>. Questo il messaggio che l’istituzione guidata dalla dirigente scolastica, Mirella Pacifico, ha voluto diffondere nel giorno che riconosce la diversità come ricchezza. In realtà questa Giornata è partita da un progetto avviato a Udine 12 anni fa e che ora è diffuso su tutto il territorio nazionale. La dirigente e gli insegnanti hanno sottolineato che << Il Comprensivo Mandatoriccio ha aderito con gioia e consapevolezza, condividendo il messaggio, semplice ma allo stesso tempo fortissimo, come solo la speranza di un mondo senza disuguaglianze può essere: tutti siamo uguali, seppur diversi, e ognuno di noi è unico e speciale>>. In occasione della manifestazione di sensibilizzazione, che ha assunto negli anni, anche valenza sociale e culturale, tutti gli alunni, ma anche i docenti, hanno indossato simbolicamente calzini spaiati e ne hanno appeso tanti, allegramente colorati, all’ingresso di ogni plesso dell’istituto.
All’iniziativa hanno preso parte attiva tutti i plessi scolastici dislocati nei cinque comuni in cui opera il suddetto Comprensivo, vale a dire, Calopezzati, Campana, Mandatoriccio, Pietrapaola e Scala Coeli. Particolarmente soddisfatta la dirigente Pacifico, sia per il messaggio positivo che è stato lanciato e sia per la partecipazione capillare di docenti e allievi. <<Colori, forme, misure diverse dei calzini appesi per ricordare a tutti – ha affermato la ds – che non importa il colore della pelle, la forma degli occhi o la lingua diversa. Ogni essere umano è uguale agli altri>>. Tutto ciò che è diverso nella scuola mandatoriccese è diventato occasione di confronto, quindi, indirettamente, di crescita in un contesto scolastico che si apre al mondo e si prefigge di formare le donne e gli uomini del domani alla giustizia e all’uguaglianza.
Il consigliere nazionale, nonché referente per la Calabria della Società italiana di Sociologia, Antonio Iapichino, nel commentare l’evento realizzato nella scuola mandatoriccese ha evidenziato che “attraverso un piccolo segnale la possibilità di strutturare un importante e, si auspica anche duraturo, nuovo approccio di tipo sociale. Se per un giorno non teniamo conto del giudizio altrui circa i calzini indossati, perché, invece, ci preoccupiamo di questo pensiero nella quotidianità della vita? Non dobbiamo e non possiamo sentirci diversi. Siamo tutti uguali! Ma uguali nella diversità. D’altronde, siamo essere umani, non siamo computer. Dunque, il bisogno oggettivo di superare le barriere che ci dividono e la necessità di considerare l’altro come riferimento per la nostra vita, all’interno di una comunità sociale a cui ciascun individuo appartiene.
I valori della diversità e dell’inclusione e, indirettamente dell’accoglienza, con l’adozione di appositi modelli, in grado di adattarsi in base ai singoli contesti, a prescindere dal proprio credo religioso, politico-partitico, calcistico e quant’altro rappresentano un valore aggiunto. Facendo di queste attitudini un vero e proprio stile di vita – ha concluso il sociologo Iapichino – , miglioreremo gli standard qualitativi della società e implicitamente, anche la qualità della nostra vita”.