Erano da poco passate le 19,00 di mercoledì scorso, 20 febbraio, quando si è chiaramente udito il suono strillante delle sirene dei Carabinieri, che ad un certo punto si sono spente nel tratto nord della statale 106 che attraversa Torretta, all’altezza di un negozio di cineserie come ce ne sono tantissimi in tutta la provincia. In molti, tra i cittadini, hanno subito pensato che si trattasse di un’operazione di controllo mirata proprio a quell’attività commerciale, invece, come si è saputo la mattina dopo, si è trattato di tutt’altro intervento. Nello specifico, secondo indiscrezioni non confermate e né smentite, si è trattato di un’operazione mirata alla cattura della banda che da mesi, quasi sempre di pomeriggio, sta perpetrando furti e rapine in tutto il territorio cirotano ai danni di attività commerciali e abitazioni, il più delle volte di pensionati che vivono da soli. La tecnica, infatti, è sempre la stessa: giovani donne, magari con un complice ad attenderle fuori in auto, entrano in un negozio, fanno di tutto per distrarre il gestore e quindi cominciano a riempire le loro borse (persino appositamente grandi e vuote) di tutta la merce possibile da arraffare dagli scaffali. Per di più incuranti di eventuali sistemi di videosorveglianza (com’è accaduto in un’attività del posto) o del fatto che potessero essere poi riconosciute. E’ il caso, proprio, della rapina (reato che si prefigura in caso di furto aggravato con violenza sulla persona) ai danni di un anziano residente a Torretta, S.D. di 90 anni, che nelle scorse settimane, in pieno pomeriggio, si è visto entrare nella sua villetta in cui vive da solo, due donne che, dopo averlo accuratamente distratto, lo hanno derubato di alcune migliaia di euro che lui teneva addosso, probabilmente per averle prelevate nella stessa giornata. Ne è seguita una colluttazione abbastanza accesa ed alla fine le due complici sono riuscite a scappare, ma la vittima (una persona lucidissima ed attiva, nonostante la veneranda età) avrebbe descritto alle forze dell’ordine un minuzioso e preciso identikit di entrambe, riconoscendole, successivamente tra le foto segnaletiche mostrategli.
Sull’episodio, che ha turbato non poco la popolazione locale, gli investigatori dell’Arma, da noi contattati, hanno sempre mantenuto il massimo riserbo, ma in una piccola comunità come la nostra le voci che circolano risultano sempre essere poi confermate dai fatti, ed ecco che, dopo giorni di indagini e controlli in tutto il territorio, si è arrivati ad un epilogo che potrebbe essere (il condizionale è d’obbligo ma altrettanto superabile) la positiva chiusura di questa vicenda.
Nel pomeriggio di mercoledì, infatti, la banda (perché evidentemente di questo si tratta) è stata avvistata a Torretta e accuratamente pedinata, fino a quando quattro donne, tutte abbastanza giovani, si sono infilate nel negozio gestito da cinesi, che si affaccia sull’imbocco tra la 106 ed il sottopasso Pianagrande. I “segugi” dell’Arma hanno quindi avvisato i loro colleghi di Cirò Marina ed in pochissimi minuti sono arrivate tre pattuglie a sirene spiegate: dopo aver bloccato le uscite, i Carabinieri sono entrati dentro ed hanno provveduto al riconoscimento delle donne, alle quali però, non essendoci stata flagranza di reato, non è stato possibile contestare alcunché. Adesso spetterà all’autorità giudiziaria, quindi, decidere eventuali provvedimenti, se sarà confermata (come appare più che scontata) la responsabilità dei soggetti negli episodi di cui sono comunque sospettati. La speranza è che, a questo punto, i cittadini di Crucoli e di Torretta (e perché no, dei paesi vicini) possano ritrovare la tranquillità perduta da un po’ di tempo a questa parte, grazie al lavoro investigativo dei Carabinieri che, nel massimo silenzio e senza grandi clamori, hanno svolto un servizio mirato e probabilmente anche fruttuoso.