di Lucia Bellassai. Riparte il 25 febbraio il 2^ ciclo di lezioni del terzo anno scolastico della Scuola Biblica “Bet Joseph”, promossa dall’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina e sponsorizzata dall’Associazione Biblica Italiana. Che senso ha oggi frequentare per un “non addetto” ai lavori una scuola biblica? Che senso ha andare ad impolverarsi in una vicenda le cui origini si perdono nella notte dei tempi e forse ancora più indietro, fatta di insostenibile immaterialità – si potrebbe dire – e di inattualità provata dall’evidenza che si sta a discutere di cose del tutto passate, di vicende di cui nessun TG o testata giornalistica parla? O forse ci sono preziosità che restano invisibili agli occhi più disattenti e che legittimano la presenza delle duecento persone che ogni quindici giorni riempiono in modo fitto l’Auditorium dell’Istituto “Pertini” di Crotone, provenienti anche dai paesi limitrofi? Una delle preziosità, interessante anche per coloro i quali, anche se non credenti, si appassionano a entrare in circuiti autenticamente culturali, in un rinnovato cortile dei Gentili, è la ricerca scientifica condotta a monte del ciclo di lezioni: ognuna di esse è un corner nel quale confluisce l’informazione precisa e puntuale di fatti e notizie riscontrabili in tempo reale su testo e supportati dalla letteratura fiorita intorno a ciascuno di essi. A questo si aggiunge la pregevolezza del metodo adottato nella stessa ricerca scientifica e nella comunicazione di quanto esposto: spesso i vari docenti hanno dato la possibilità di mostrare ricami del pensiero e di provare come fatto possibile che le potenzialità, insite nelle capacità cognitive di ciascun uomo, possano, se adeguatamente coltivate, trasformarsi in opere robuste, e insieme sofisticate, dell’ingegno. Apprezzabilissimo è lo sforzo compiuto nel corso degli appuntamenti di procedere in un’opera di pulitura dei testi biblici da errate interpretazioni che hanno finito col produrre verità difformi dalla Verità. Si contrastano pregiudizi, fanatismi e tabù che hanno soffocato nel tempo la potenza della Parola e la credibilità dei credenti e si recupera l’autenticità e la genuinità del testo biblico. Quest’anno, indetto dal Pontefice Benedetto XVI come l’anno della fede, proprio quest’ultima preziosità della Scuola biblica si fa estremamente interessante: ripuliti i percorsi da erronee convinzioni, credenze sbagliate, convinzioni impastate a giudizi, maturati nel seno dell’ esperienza umana che porta spesso a omologare tutto verso il basso, i discenti, invitati a studiare il tema “Liberazione- Presenza dei credenti nella storia”, hanno appreso, sin dalle prime lezioni, che questa storia e questo tempo, che è dato loro da vivere e scrivere, sono stati già salvati dall’azione di Dio.
A tale opera di salvezza l’uomo è chiamato a partecipare secondo “un criterio di rifinitura”: non è lecito sottrarsi se si è credente, ma bisogna aderirvi secondo lo stile del gregario di Dio, che rimane l’unico leader, in un progetto di politica alta, in grado di avere parole credibili di salvezza, di giustizia, di riscatto da una condizione di morte. L’impegno dei credenti negli spazi della politica, dell’economia, della giustizia, in tutti gli spazi dove scorre la vita, è l’opera, dunque, di rifinitura di un piano di salvezza già firmato da Dio e solo da Dio. Per tali motivi non è possibile sottrarsi a tale impegno. Nessun altro motivo giustificherebbe la presenza dei cristiani cattolici negli spazi della vita pubblica e questi presupposti risultano essere la cartina al tornasole con cui misurare la genuinità dell’impegno. Un lavoro che non è possibile condurre come un ripiego dal momento che è richiesta al “liberato” di discernere cose, situazioni, persone, valori e principi in una realtà fluttuante, mai ferma, in continua evoluzione. Si impone un’azione di studio del presente, da governare quasi sempre con modi, linguaggi e mezzi nuovi e cuore sempre fedele al Dio liberatore. Non solo la vita pubblica della persona ma anche quella privata, questa quanto quella, assume rilievo nel corso del ciclo delle lezioni: illuminati gli spazi delle relazioni tra le persone e della persona con se stessa, è stato scoperto nel ciclo delle lezioni il Riscattatore, figura carica di una funzione fondamentale a soddisfare i bisogni degli uomini di tutti i tempi, quei bisogni indicati dalla Bibbia, dalle tragedie greche, dai classici di tutti i tempi e infine dalla psicologia. Se la vicenda del popolo ebreo pur passa attraverso il riferimento a vicende storiche e politiche precise e puntuali, ogni discente della Scuola ha appreso che basta scendere, pur di poco, sotto quella lettura ristretta in un “qui e ora” circostanziati, per capire che la salvezza promessa non appartiene solo alle vicende della storia ma al tempo della trascendenza e del mistero che è dentro ogni uomo. Nessuno escluso.