La transizione energetica e la decarbonizzazione possono essere, per Crotone, l’occasione giusta per una crescita culturale ed un’evoluzione sociale che non abbia impatti negativi sul nostro territorio.
Crotone sarebbe la sede ideale per un centro di ricerca e sviluppo.
Il 26 maggio, la Snam ha annunciato l’avvio dell’Hydrogen Innovation Center, primo polo di eccellenza nazionale per le tecnologie dell’idrogeno che si pone l’obiettivo di aggregare partner industriali e centri di ricerca universitari per accelerare lo sviluppo del settore e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei.
La prima sede dell’Hydrogen Innovation Center sarà inaugurata a Modena, nell’ambito di un accordo di collaborazione tra Snam e UNIMORE (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia). A quello emiliano si affiancheranno successivamente altri hub nel Paese, tra i quali uno con il Politecnico di Milano; entro la fine del 2021 è prevista anche la creazione di un hub oltreoceano, in collaborazione con una prestigiosa università degli Stati Uniti.
Le attività di ricerca e sperimentazione comprenderanno l’intera filiera dell’idrogeno, dalle tecnologie di produzione alle infrastrutture di trasporto e stoccaggio fino agli usi finali, quali applicazioni industriali (siderurgia) e trasporti (automobili e camion a celle a combustibile, navi e treni).
L’hub sarà uno spazio nel quale potranno incontrarsi le eccellenze del mondo dell’università e della ricerca e l’industria e aprirà le porte a start-up e provider tecnologici che potranno sviluppare le loro soluzioni e trovare potenziali applicazioni.
Noi del Comitato H2KR ci chiediamo: “perché ENI o SNAM non possano creare un polo di ricerca sull’idrogeno sul nostro territorio?”
Infatti, secondo Marco Alverà, presidente di SNAM, il Sud Italia può diventare un hub energetico europeo grazie all’abbondanza di energia rinnovabile a costi competitivi, che consentirebbe di produrre in loco idrogeno verde.
Quindi, il territorio crotonese, già distretto energetico regionale, nonché grande produttore di energia da eolico, fotovoltaico ed idroelettrico, rappresenta un ottima candidatura a Polo di Ricerca e Sviluppo.
Alverà prosegue, “l’idrogeno verde prodotto in Sud Italia sfruttando l‘energia solare potrà diventare competitivo con i combustibili fossili entro 5 anni, almeno in certe applicazioni”, motivo per cui “saranno necessari sussidi pubblici soltanto per un breve periodo di tempo”.
Il Comitato H2KR sprona l’Amministrazione Comunale di Crotone e della Provincia di Crotone ad attivarsi, e portare sul tavolo della trattativa con ENI, la proposta di avviare subito un Polo di Ricerca e Sviluppo sulla filiera dell’idrogeno verde a Crotone, coinvolgendo anche l’UNICAL.
Lo potremmo chiamare Polo dell’idrogeno della Magna Grecia, quale auspicio che possa essere il centro da cui far risorgere la cultura scientifica che nella storia è stata del nostro territorio.
Come Comitato H2KR sproniamo anche le associazioni di categoria ed imprenditoriali a considerare le opportunità che il territorio potrebbe cogliere con lo sviluppo della filiera dell’idrogeno verde sul territorio crotonese.