La deputata pentastellata Elisabetta Barbuto comunica di avere depositato una interpellanza, l’ennesima presentata nel tempo dalla stessa, per chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro per la transizione ecologica e al Ministro del Sud quali iniziative intendano adottare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, perché venga nominato, senza ulteriori indugi, il Commissario Straordinario alla bonifica del S.I.N. di Crotone.
Nell’interpellanza , la deputata ripercorre la storia del S.I.N. ed evidenzia come siano decorsi circa tre anni dalla scadenza del mandato del precedente Commissario, Dott.ssa Elisabetta Belli, e come l’assenza di un Commissario, nonostante le reiterate richieste formulate agli organi competenti per la nomina dello stesso, abbia determinato e determini non solo un grave ritardo nelle attività di contenimento del danno ambientale e del completamento della bonifica, per quanto consenta i continui tentativi da parte dei responsabili dell’inquinamento di sottrarsi agli impegni già assunti nelle sedi istituzionali.
Ricordiamo, infatti che ENI, nonostante con l’approvazione del POB2 si fosse impegnata a rimuovere e trasportare fuori regione tutti i rifiuti industriali ha richiesto la riapertura del PAUR (Provvedimento di Autorizzazione Unica Regionale), che ha imposto il veto allo smaltimento degli scarti nei confini regionali, non intendendo più portare fuori regione nemmeno un grammo degli stessi. Dunque ritorna ancora l’ipotesi – che evidentemente qualcuno non aveva mai abbandonato – che i rifiuti potrebbero essere in parte tombati nel sito industriale in cui furono prodotti e, ben che vada, in parte trasferiti nella discarica privata di Columbra, posta a pochi chilometri di distanza dal sito da bonificare e adiacente ad un insediamento abitativo periferico della città di Crotone. Lo stesso insediamento i cui abitanti da anni conducono una battaglia contro i disagi quotidiani che sono costretti a subire a livello ambientale e sanitario. Non vi è chi non veda che si tratta dell’ennesimo e perverso “gioco di prestigio” destinato a regalarci per l’eternità le scorie, senza risolvere i problemi dell’inquinamento ambientale e senza nessun vantaggio effettivo per il territorio a parte un evidente vantaggio economico per pochi.
Di fronte a tale spregiudicato atteggiamento, l’auspicio, dichiara la deputata, è che venga nominato al più presto un Commissario che abbia tutti requisiti per ricoprire il delicato ruolo e, quindi, oltre alla necessaria competenza, anche la forza e gli strumenti idonei per dirigere e coordinare le attività necessarie alla bonifica e al trasferimento delle scorie tossiche fuori regione oltre a garantire la legalità e la trasparenza delle operazioni che risultano, tra l’altro, ad elevatissimo rischio di pervasività da parte della criminalità organizzata presente nel territorio crotonese e per la quale i fondi a disposizione rappresentano un lucroso affare. Ecco perché avevo appreso con estremo favore, all’epoca, la possibile nomina del Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, e spero che il nuovo nominativo che verrà individuato abbia le stesse caratteristiche e le stesse qualità che ben depongono per la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Ho ritenuto, pertanto, di dover rivolgere l’interpellanza non solo al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’economia e delle finanze ed al Ministro della transizione ecologica che sono tutti parte attiva nella nomina, ma anche al Ministro del Sud. A quest’ultima chiedo una particolare attenzione perché non può ignorare l’enorme danno che la città di Crotone ha subito e sta subendo a causa della lentezza delle operazioni di bonifica, e oggi del tentativo di cambiare le carte in tavola regalandoci definitivamente le scorie tossiche, e che pregiudica ogni prospettiva di sviluppo della stessa. Tale distrazione può risultare fatale ponendo una seria ipoteca sul futuro non solo della nostra città, anche della intera Calabria e del Mezzogiorno. E la cosa apparirebbe più triste e sconvolgente nel momento in cui il Sud viene posto al centro delle azioni di rilancio dell’intero paese.