La giunta e il Sindaco, ancora una volta, perdono una buona occasione per dimostrare quel cambio di passo e di metodo per un Comune reduce da anni di commissariamento dovuto ad infiltrazioni mafiose. “La commissione trasparenza è superflua: rallenta la macchina burocratica amministrativa”.
Sono queste le motivazioni che hanno indotto la maggioranza a non approvare il punto all’ordine del giorno nella seduta consiliare odierna. La proposta, presentata unitamente dai consiglieri di minoranza Ferdinando Greco, Francesco Sirianni, Elena Tesoriere e Annunziato Cotrone, prevedeva l’istituzione della commissione trasparenza al fine di ottimizzare l’esercizio delle funzioni attraverso verifiche periodiche dell’attività amministrativa e sul funzionamento degli organismi di controllo nell’ambito dell’ente comunale, nonché di garantire il pieno diritto all’informazione e al controllo delle minoranze sull’attività dell’amministrazione comunale.
Il Consigliere Greco, relazionando in merito, ha chiesto di allegare agli atti una relazione di 7 pagine in cui una carrellata di atti poco trasparenti sono stati sottolineati tra i quali: il posto per lo staff del sindaco, la selezione dei 5 operai, le graduatorie dei buoni spesa, i ritardi delle pubblicazioni su albo pretorio.
“Voglio ricordare a me stesso ed al Sindaco” dichiara il Consigliere Ing. Ferdinando Greco “che in data 12 settembre 2020 entrambi abbiamo letto, confermato e sottoscritto (anche per conto dei candidati nelle liste) il “CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO” proposto dal Gruppo M.A.S.C.I. Comunità Strongoli I, che si basa sul rispetto assoluto ed intransigente di cinque punti: legalità, trasparenza, etica, difesa dei più deboli, salvaguardia del Bene Comune. Voglio ricordare altresì al Sindaco” continua nella nota “che nelle linee programmatiche dell’azione di governo dell’ente, l’Amministrazione Comunale ha inserito i principi di trasparenza intesa come accessibilità totale ai dati ed ai documenti detenuti dall’ente al fine di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere la partecipazione degli stessi all’attività amministrativa”. Resta un fatto: delibere che dovrebbero essere inoltrate ai capigruppo in modo tempestivo, vengono visionate dai consiglieri (in ritardo) solo mediante accesso all’albo pretorio. “Una cosa è certa: uno Statuto Comunale che risale al 2000 è da considerarsi vetusto. Proporremo una modifica dello stesso, continuando con scienza e coscienza, a compiere il nostro mandato.”