La guardia di finanza di Corigliano Calabro ha svolto un’articolata e complessa attività di verifica fiscale nei confronti di una societa’ di capitali di Corigliano Calabro, operante nel settore della produzione di lamierati, accertando l’evasione di base imponibile sottratta a tassazione per oltre due milioni di euro, di un’I.V.A. evasa per circa duecentomila euro. Nell’ambito dell’attivita’ investigativa e’ stata accertata, altresi’, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di oltre cinquecentomila euro da parte di due imprenditori di Rossano a favore della stessa societa’ coriglianese. All’esito dell’attivita’ di verifica l’amministratore della societa’ coriglianese veniva denunciato all’A.G. competente per l’ipotesi di reato di cui all’art. 5 del d.lgs 74/2000 nonche’ per a titolo di concorso nell’ipotesi di reato di cui all’art. 8 del d.lgs 74/2000, mentre i due imprenditori rossanesi, responsabili dell’emissione delle fattuire per operazioni inesistenti, venivano denunciati per l’ipotesi di reato di cui all’art. 8 del d.lgs 74/2000.
L’attivita’ dei finanzieri a contrasto dell’evasione fiscale rilevata e’ proseguita con attivita’ di polizia giudiziaria, svolgendo accurati accertamenti patrimoniali che hanno permesso di rilevare beni patrimoniali e disponibilita’ finanziarie in capo agli indagati da poter aggredire nell’ambito del procedimento penale. A seguito di tali accertamenti, su richiesta del dott. Vincenzo Quaranta, sostituto procuratore titolare dell’indagine, il G.i.p. del tribunale di Rossano ha emesso decreto di sequestro preventivo “per equivalente” sui beni dell’amministratore della societa’ coriglianese e degli imprenditori rossanesi, ai sensi dell’art. 322 ter c.p. e art. 1 comma 143 della legge 244/2007. L’attivita’ si e’ conclusa con il sequestro di 6 beni immobili (2 appartamenti, 3 magazzini uso deposito e 1 magazzino commerciale), 1 autovettura di lusso, 1 conto corrente bancario e 1 deposito titoli, per un valore complessivo di oltre 300.000,00 euro. Ancora una volta l’attivita’ della guardia di finanza a contrasto dell’evasione fiscale, in sinergia con l’attivita’ penale dell’autorita’ giudiziaria, si riporta quale efficace strumento non solo di repressione ma anche di reale soddisfacimento delle somme dovute allo stato, contribuendo in tal modo ad una sostanziale salvaguardia del bilancio dello stato.