Noi membri del Comitato spontaneo “Diamo voce alla Calabria” ci dichiariamo soddisfatti dello svolgimento del sit in, svoltosi mercoledi’ scorso a ciro’ marina, di fronte alla sede dell’asl in via togliatti.
Siamo comuni cittadini che hanno sentito forte il bisogno di manifestare le preoccupazioni e le paure dei cittadini del comprensorio cirotano, a causa della grave crisi in cui si trova la sanita’ calabrese, soprattutto in un periodo di grave emergenza pandemica come quella che stiamo vivendo.
Ci corre l’obbligo di sottolineare che non siamo piu’ disposti ad accettare passivamente e con rassegnazione la decretazione di zona rossa, che ha costretto migliaia di aziende, di imprese, di cittadini a rinunciare all’unico mezzo per il proprio sostentamento, con sacrifici e rinunce che difficilmente saranno completamente risarciti, per responsabilita’ evidenti di commissari mandati dal governo che non sono stati in grado ne’ di gestire ne’ di migliorare, aggravando la situazione gia’ pesantemente compromessa della sanita’ calabrese. Allo stesso tempo alziamo la voce verso chi doveva controllare e non lo ha fatto in questi mesi o addirittura anni.
Per la prima volta tutta la calabria si e’ mossa in un’unica direzione, facendo sentire la propria indignazione e le varie manifestazioni, svoltesi in tanti comuni calabresi, nello stesso giorno, ne sono la prova. Il grido unanime di noi cittadini in piazza rivendica il diritto alla salute negato. Pretendiamo che anche per noi calabresi la salute sia un bene primario da garantire ad ogni singolo cittadino, senza alcuna distinzione, senza alcun pregiudizio, senza alcuna differenza dagli altri cittadini italiani.
Abbiamo dimostrato con il gesto coraggioso di scendere in piazza, di essere uniti come popolo calabrese, pur se frenati e colpiti dalla pandemia. In piena solidarieta’ con tutto il personale medico-sanitario che opera su tutto il nostro territorio – soggetti ed operatori a cui va il nostro ringraziamento incondizionato – e che mai come in questo momento sta verificando tutte le mancanze, le carenze, le lacune di un sistema sanitario messo in ginocchio da anni di abbandondo e sperpero di denaro pubblico. Per tali ragioni la scelta di luoghi simboli della sanita’ o della malasanita’ per manifestare .
Ci corre l’obbligo altresi’ di ringraziare, oltre alle forze dell’ordine che hanno garantito lo svolgimento corretto del sit in, le varie associazioni presenti, i volontari e le istituzioni, attraverso i sindaci, che hanno dimostrato la loro vicinanza e la condivisione dei temi che abbiamo voluto sollevare.
Cio che ne e’ scaturito comunque non e’ solo indignazione, fine a se stessa, ma anche proposte e richieste specifiche che devono essere ascoltate, da parte di chi ha il potere decisionale e di intervento.
Lo gridiamo a viva voce che non tollereremo piu’ queste carenze ne’ tantomeno queste situazioni. Oggi la pandemia ha limitato il nostro momento di protesta , ma domani saremo disposti a nuove iniziative molto piu’ determinate, qualora non otterremo segnali concreti di una inversione di marcia.
Abbiamo chiesto 3 cose immediate che sintetizziamo e riportiamo integralmente a margine.
Ci stiamo adoperando per portarle avanti con determinazione, non indietreggeremo di un passo e saremo super vigili nel controllo dell’evolversi.
Annunciamo, in definitiva, che il comitato si sta’ strutturando sul territorio in modo capillare ed ha gia’ intrapreso la fattiva collaborazione con tutti i comitati presenti sul territoro regionale, ritrovatosi in rete, sotto la sigla di “dignita’ calabria”. Non siamo soli dunque, siamo una rete di cittadini che sono determinati e che lotteranno per rivendicare a gran voce due diritti sanciti dalla costituzione italiana : diritto alla salute e diritto al lavoro.
Il comitato “diamo voce alla calabria”
Queste le nostre richieste
1) assunzione di responsabilita’ da parte di tutti i sindaci a proseguire la protesta dei cittadini calabresi e di portarla nelle superiori sedi istituzionali
2) invito a tutti i cittadini, alle associazioni, alle forze sociali di inviare una pec al presidente del consiglio dei ministri italiani – presidente@pec.governo.it – con la quale chiediamo la immediata rimozione del commissario zuccatelli, perche’ non e’ il commissario che la calabria merita;
3) appello a tutta la deputazione calabrese, senza distinzione di appartenza politica, di adoperarsi nel richiedere l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta, per verificare eventuali responsabilita’ sulla intera gestione commissariale della sanita’ in calabria, non per ultima la gestione della fase pandemica, per eventuali danni cagionati alla popolazione calabrese ed alle sue imprese.