«È necessario favorire la frequenza in presenza degli alunni disabili, dsa o con bisogni speciali». È quanto ha sottolineato l’assessore all’Istruzione della Regione Calabria, Sandra Savaglio, in una lettera inviata al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Rita Calvosa, in merito all’inclusione scolastica e alla didattica a distanza (dad).
«Carissima – ha esordito la Savaglio –, mi arrivano da più parti segnalazioni che alcune scuole (soprattutto secondarie di secondo grado), dopo aver ricevuto l’obbligo di adottare la didattica a distanza, non hanno garantito la didattica in presenza per quegli alunni disabili, Dsa o con bisogni speciali. Ciò, come sai, è previsto dal Dpcm del 3 novembre scorso».
COSA PREVEDE IL DECRETO
«Nel decreto ministeriale – ha spiegato nel cuore della missiva l’assessore all’Istruzione – si chiarisce l’obbligo di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del ministro n. 89 dell’istruzione 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del ministro dell’Istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata».
«Le scuole – ha sottolineato – non devono certo trasformarsi in “scuole speciali”, cosa che ci riporterebbe indietro di quasi cinquant’anni rispetto ai progressi raggiunti in termini di inclusione scolastica».
«Su questo – ha aggiunto –, giunge in soccorso la nota del 5 novembre nella quale si esplicita che in materia di inclusione scolastica per tutti i contesti ove si svolga attività in ddi il Dpcm, nel richiamare il principio fondamentale della garanzia della frequenza in presenza per gli alunni con disabilità, segna nettamente la necessità che tali attività in presenza realizzino un’inclusione scolastica “effettiva” e non solo formale, volta a mantenere una relazione educativa che realizzi effettiva inclusione scolastica».
«Ci conosciamo da poco, ma ho chiaro che tu sia una persona di grande sensibilità. Quindi, non devo ricordarti cosa significhi continuare a privare gli alunni con disabilità del supporto della scuola. Questo vuole dire mancanza di docenti e compagni, spesso indispensabili per il raggiungimento delle autonomie fondamentali, e niente obiettivi formativi anche minimi. I danni che questo vuoto educativo causa in loro potrebbero essere – in alcuni casi – irreparabili».
LA FREQUENZA IN PRESENZA
«La relazione educativa va mantenuta e si deve cercare in tutti modi possibili e compatibili con l’emergenza. Ovvero, è necessario favorire la frequenza in presenza di queste bambine/i e ragazze/i , ma non da soli però, cioè con piccoli gruppi di compagni. Si è creata, da qualche parte, anche la confusione sulle modalità di attivazione della frequenza in presenza. La domanda che ti pongo è: devono essere le famiglie dei bambini interessati a farne esplicita richiesta o, al contrario, le scuole devono comunque procedere ad attivarla?».
«VERIFICARE L’APPLICAZIONE DEL DPCM».
«Ti chiedo – ha concluso la Savaglio –, consapevole del lavoro puntuale che tu e il tuo Ufficio state svolgendo in questi mesi difficili, di verificare lo stato di applicazione del Dpcm in materia di inclusione scolastica; io, nei modi e nei tempi che riterrai opportuni, sarò sempre disponibile a lavorare insieme come fatto fino ad ora. Ti ringrazio infinitamente per la tua sempre pronta disponibilità».