Alla luce di quanto determinato dall’ultimo DPCM, siamo costretti a prendere atto di come la nostra Regione sia ormai relegata tra le realtà più in difficoltà del Paese. Fermo restando il generale momento difficile, non è però possibile sottacere come la Calabria stia pagando il drammatico pedaggio di una politica approssimativa e deleteria per i territori.
“La mia Organizzazione – dichiara Ornella Cuzzupi, Segretario Generale UGL Calabria– ha rappresentato all’attuale Presidente facente funzione della Regione Calabria l’esigenza di un urgente confronto teso a individuare idonei interventi che mettessero quanto più possibile riparo alla situazione che, purtroppo, ci troviamo a vivere. Un confronto che, naturalmente, avrebbe dovuto vedere impegnate forze sociali, imprenditoriali e rappresentative. Tutto questo non è stato! Si è preferiti procedere in una direzione ambigua e senza tener nel giusto conto la situazione Sanità nella Regione. Oggi siamo in difficoltà e l’enorme peso di tale condizione ricade tutto sulle spalle di chi, nazionalmente e localmente, ha preferito immaginare la realtà piuttosto che guardarla come realmente è! Occorre invece progettare e realizzare al più presto il rilancio della sanità calabrese attraverso una decisa riorganizzazione complessiva. Va rivista la rete dell’assistenza ospedaliera e ridefinito il fabbisogno di personale. È indispensabile puntare su un nuovo management, sganciato da vincoli di sudditanza politica, capace di garantire trasparenza, competenza e funzionalità nell’amministrazione dei servizi sanitari che non può prescindere dal ripristino degli Ospedali delle aree territoriali a forte densità demografica e dalla garanzia dei livelli essenziali di assistenza (LEA). I cittadini calabresi non possono essere cittadini di serie B in modo da costringerli a rimanere legati a interessi di parte solo per ottenere quanto invece è nel loro diritto”,
Cuzzupi sottolinea inoltre come “sia giunto il momento in cui la politica scenda dal piedistallo. Amministrare senza confrontarsi, significa arroccarsi su posizioni sterili e socialmente inutili. Ne prendano tutti atto prima che sia troppo tardi e il controllo degli eventi scappi di mano!”