Si è conclusa l’iniziativa “Shoah: Noi, Ambasciatori di Memoria…per Ricordare e non Dimenticare” voluta dalla Commissione per le Pari Opportunità e pienamente condivisa dal Consiglio Comunale dei Giovani e dall’Amministrazione Comunale di Cirò Marina. Nell’auditorium della Scuola Media Don Bosco, preferito al salone di palazzo Porti sprovvisto al momento delle dotazioni foniche e tecniche idonee, si sono ritrovati, alunni, docenti e organizzatori per spiegare il senso, i motivi, le speranze e le attese di una commemorazione, appunto la Shoah, che si vuole “non dimenticare” per fortificare la speranza e l’auspicio che alle guerre, al razzismo, si possa sempre più, tutti, rinunciare, per costruire un vero e solidale “mondo di pace”. Più facile a dirsi che a farsi, ma a ciascuno resta l’obbligo morale di impegnarsi verso il raggiungimento di un obiettivo al quale, sicuramente, possono contribuire iniziative e momenti di “ricordo” come quelli di sabato mattina. A fare da moderatrice l’attenta e puntuale, Nelly Brisinda, che ha scandito i tempi degli interventi, lasciando che tutto fluisse in maniera coinvolgente ed emozionante in certi momenti. Momenti come quelli che hanno mostrato attraverso un video registrato la testimonianza di Liliana Segre che ha raccontato la sua esperienza di “deportata” durante la quale ha perso il papà e porta ancora impresso sul braccio il suo ”numero” identificativo. “Le persone, ha detto, tutte, “erano solo dei numeri” sacrificabili sull’altare delle leggi razziali, dell’essere “puri”. Umanità negata. Il saluto alla manifestazione è stato portato dal Dirigente dell’Istituto Comprensivo, Giuseppe Barberio, che nel salutare tutti e ringraziare, ha introdotto la manifestazione volendo sensibilizzare ognuno sul pericolo del “negazionismo” che oggi, nonostante tutte le testimonianze, le ricerche storiche, le evidenze dei campi di sterminio, qualcuno cerca di “negare”, “mistificando” la verità per “fare dimenticare” l’orrore della shoah e quindi in ultima analisi, affrontando il tema molto lateralmente toccando i temi degli armamenti, delle guerre, delle economie che “uccidono” per cercare di fermare il “meccanismo perverso del male”. Progetto educativo che sicuramente la Scuola contribuisce a formare. Come formativo sarà sicuramente il “progetto lettura” avanzato per bocca della docente Simona Caparra, che a nome dell’associazione Lions Club di Cirò Marina, ha illustrato e spiegato il senso dell’idea che nasce nell’ambito delle attività promosse dallo stesso sodalizio associativo, Lions Club Cirò Krimisa, responsabile Serafina Sammarco, con lo scopo di avvicinare tutti alla lettura. Verrà promosso utilizzando come metodo di comunicazione il principale “nemico” ha detto Simona Caparra: il social network. Così facendo, ha proseguito, internet diventa il nostro più potente alleato. “Se non puoi sconfiggere il nemico, allora fattelo amico, recitava un proverbio e allora, ha concluso, leggiamo, su internet o ovunque, ma leggiamo, perché leggere significa vivere, immergersi nella realtà e non estraniarsi e, citando Hermann Hesse: “Non dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario per impossessarci nuovamente, con mano ferma, con maggiore consapevolezza e maturità, della nostra vita”.
Leggere quindi per conoscere, per capire. Un contributo a comprendere lo ha offerto altresì, Don Antonio Mazzone, che intervenendo, come sua consuetudine, facendo similitudini legate al presente e toccando le sensibilità presenti con esempi reali e concreti ha introdotto il tema partendo dalla sua primogenitura filosofica, ripercorrendo molto velocemente il pensiero Kantiano, Hegheliano, il marxismo, dalle quali traggono origine tante filosofie, quella capitalistica e quella del comunismo, come fonte di sopraffazione, ideologie che nel corso della storia hanno prodotto, per motivazioni diverse, milioni di morti. Una cultura idealista che si è trasformata nel tempo partorendo il nazismo, l’idealizzazione dell’uomo puro, del tutti uguali ecc. Questo perché nessuno è depositario del bene e il male si trova ovunque, soprattutto nell’animo umano che spesso rifugge la verità, difendendo il senso dell’appartenenza e dell’essere “io”. “Non si può, in nome dell’umanità uccidere, perché così non si nega l’umanità, ma si nega l’uomo.” Non si può uccidere per togliere il male dal mondo, si uccide l’uomo e non c’è umanità senza uomini, non c’è bosco senza alberi, non c’è vita senza amore per se stessi e per gli altri. A rendere ancor più emozionante il momento in cui sono stati letti alcuni brani. Uno letto da Lorenzo Felice Arcuri, tratto dal famoso libro “Aprile”di Anna Frank, e l’altro tratto dal libro “La notte” di Elie Wiesel, uno scrittore Rumeno naturalizzato statunitense e sopravvissuto all’olocausto, di cultura ebraica, deportato ad Auschwitz e Buchenwald, letto da Alessia Amantea, entrambi con l’accompagnamento musicale della chitarra a cura del giovane Giovanni Vizza, tutti dell’I.O. di Cirò, scelti anche per onorare la memoria del compianto dirigente Vincenzo Gabriele, morto di recente e al quale è stato dedicato un minuto di silenzio. L’intervento di Paola Hezel, la recita del salmo 23 a cura della vice presidente le Pari opportunità, Pina Malena e la Consegna degli attestati di eccellenza ai ragazzi ambasciatori di memoria e alle associazioni che preso parte alla visita al campo di Ferramonti di Tarzia, oltre a quella in ricordo del Dir. Scolastico Gabriele Vincenzo, ritirato dalla prof.ssa Filomena Caruso del Liceo Cirò e Consigliera di Parità, sono stati i momenti conclusivi di una giornata che ha visto anche la presenza del Sindaco, Roberto Siciliani, trattenuto da impegni di giunta, ma non ha voluto mancare di ringraziare gli organizzatori fornendo testimonianza di quanto significative e importanti siano queste manifestazioni che tengono alta l’attenzione su un momento triste della storia umana, che si spera e ci si augura resti per sempre “un ricordo”.