Egregio Direttore, mi duole constatare che i moderni saraceni – così li ho definiti in un commento ad un articolo sulla viabilità di Punta Alice – continuano imperterriti a distruggere ogni opera della natura e degli uomini volenterosi che cercano di aiutarla. Le immagini che le invio si commentano da sole. La macchia mediterranea alle spalle di Punta Alice è deturpata da immondizia di ogni genere e quanto fatto dall’uomo per renderla più funzionale distrutta dalle mani di vandali incivili dai geni saraceni. Si, saraceni perché nelle vene di questi individui non vi è una sola goccia di sangue ellenico. Di quel sangue che diede origine all’antica Krimisa ed allo splendore della “Magna Græcia”. Di quel sangue elleNico non vi è traccia. La cultura pitagorica è stata annientata e sostituita dal vandalismo saraceno. L’altra mattina vedendo l’ennesimo scempio, mi sono chiesta come si possa pensare di lasciare abbandonati piatti di plastica, buste, lattine, bottiglie dopo aver bivaccato e compiuto l’ennesimo culto alla propria pancia. Come si può pensare di distruggere quei barbecue che sono stati costruiti per il benefici di tutti. Come si possono distruggere tavoli e panche. Quale mente può pensare di distruggere i giochi che servono ai bimbi. Mi sono data una risposta. Fermo restando che la maggior parte dei cittadini di Cirò Marina ama e rispetta il proprio paese, quella piccola, ma devastante comunità dai geni saraceni, è prona ad utilizzare la parte peggiore di quanto dai saraceni ha ereditato: arroganza, prepotenza, disprezzo per il bene comune, tutte potenziate dalla mancanza di cultura. Un mix esplosivo capace di distruggere ogni cosa che trova sul proprio cammino. Purtroppo queste caratteristiche genetiche si esprimono come carattere dominante. Sarà possibile eradicare dalla società questi moderni saraceni permettendo che tutti possano godere delle bellezze della natura senza doversi vergognare di fronte ai tanti che ogni anno, come me, ritornano perché al mare di Punta Alice hanno lasciato il cuore? Il mio augurio è che i tanti volontari che stanno cercando di mantenere Cirò Marina nelle migliori condizioni possibili possano diventare sempre di più e che con i loro insegnamenti siano di sprone ai moderni saraceni affinché capiscano che ciò che è di tutti è anche cosa propria e che come ogni cosa alla quale si tiene venga rispettata.
Ciò che la lettrice segnala è vissuto quotidianamente da tutti coloro che vivono la pineta con rispetto e con la morte nel cuore per ciò che sono costretti a vedere. Devo constatare, però, che esiste anche pochissima attenzione da chi ci governa perché le segnalazioni si ripetono da oltre un anno. Avere a che fare con i barbari non vuol dire che non si debba intervenire a salvare il salvabile. Cosi come si procede alla pulizia delle strade cittadine, così è doveroso non trascurare il verde pubblico. Se la spazzatura riposta nei cesti non viene mai ritirata è chiaro che poi ogni sorta di animale la porterà in giro. Cominciamo quindi almeno da questo.