“Oggi, prima dell’Alba il cielo piangeva sommessamente, lontano dal fragore dei giorni di tempesta. Poi, salendo a Cirò, qualcuno mi faceva notare che il cielo coperto, malinconicamente annunziava tristi racconti. Intorno alle dieci un sole di verità, dolce e luminoso, squarciava la mestizia delle bigie nuvole. Il cielo era felice di irradiare di luce la marea umana che accompagnava per l’ultimo saluto un uomo, un compagno, un amico, il dirigente scolastico Gabriele Vincenzo, il “Beluzzo” degli affetti e della lealtà, amico del Bene e del Vero – è con queste parole che inizia la lettera di Peppe Lamazza dopo la scomparsa del dirigente. Erano in tantissimi; c’erano tutti: gli studenti con uno striscione “fatto a mano” recante la scritta “Ciao Preside”; tanti politi; sindaci dei Comuni di Cirò, Cirò Marina, Crucoli e Melissa; i rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale; Angela Mazzeo e Silvana Iiritale dell’ATP di Crotone; gli amici – colleghi dirigenti scolastici Maria, Annibale, Mario,Peppino, Gennaro, Silletta, Ciccio Nicastri, Pino Alessio, Rita, Umile, Rosanna, Giannino e Giovino, Ida, Peppe Virardi, Franco Rizzuti ed Antonella Romeo, Alberto e Diana , Anna Curatola; docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari dell’area del ciromarinese; giovani, donne, anziani di Crucoli e di Cirò e di Cirò Marina. La celebrazione dei funerali del prof. Gabriele è stata preceduta dal tam-tam “pietoso” dei social network, dove i “vecchi” diplomati dell’Ilio Adorisio, appresa la notizia della morte del “loro” preside, hanno commentato, come Luca “Se ne va una persona degna di essere ricordata per ciò che ha fatto e per ciò che dato ad ognuno di noi ; se ne va un preside , un amico e un padre, che con i suoi modi di fare , la sua simpatia e il suo sorriso ha conquistato la fiducia e il rispetto di tutti…”; come Maria Teresa “… sono stata mezza nottata a piangere !!! Non ci posso credere …. sto malissimo al pensiero che non potrò esserci ai funerali di Beluzzo, però è come se ci fossi: con il cuore e con la mente rivolti ai tempi da liceale passati in un tripudio di affetti …”; come Oreste “…Sono sconvolto e senza parole; non se ne va il preside, se ne va un amico, un compagno; se ne va l’icona dell’Adorisio e dell’Omnicomprensivo. Tanti sono i ricordi e gli insegnamenti che porterò sempre con me”; come Giusy “Rimini 2010. Una delle più belle esperienze trascorse in 5 stupendi anni di liceo e questo solo ed esclusivamente grazie a voi Signor Preside: non dimenticherò mai tutto quello che ci avete regalato in questi anni di liceo ma anche alle scuole medie,perché si può dire che la mia esperienza scolastica è iniziata con voi ed è anche grazie a voi che sta continuando. Rimarrete per sempre nel mio ♥ Grazie”. Tanti altri messaggi addolorati per il decesso improvviso del Preside, come Giorgia “Non abbiamo perso un preside,abbiamo perso un Grande Amico. Un Amico che vivrà sempre dentro di noi…il mio non è un addio…chi ci lascia fondamentalmente non muore mai!…sei e sarai sempre con noi!♥”; come Rossella “Di solito ho sempre avuto parole x esprimere il dolore che ho dentro, ma stavolta no, non riesco ad esprimere ciò che provo… È un dolore immenso, inspiegabile.. Ma io di voi voglio ricordare sempre il sorriso stampato in volto e la bontà con cui ci avete accompagnato fin’ora… Resterete un esempio x noi tutti.. Ciao preside”; come Federica “grazie x averci considerati come dei piccoli grandi adulti, ma grazie anche x i rimproveri , e x averci insegnato che nella vita nn si può sempre vincere, ma che a volte si deve accettare la sconfitta con classe e con un sorriso sulle labbra…”; come Angela “Un esempio da seguire, la colonna portate della nostra scuola, un Uomo che ci ha difesi Sempre, sostenuti e rimproverati quando il nostro comportamento non era corretto.. Addio preside, per sempre con noi! ♥”.
Nico, Federica, Gian Paolo, Michela, Rosalba, Ninì, Francesca, Gilda, Dario, Ginuzzo, Francesco, tutti i liceali hanno affidato al social network la disperazione e pure la speranza del pianto di un cuore ch’ “accende il fuoco” del futuro. In Chiesa poi… la sublimazione della pietà cristiana verso un’anima, quella di Gabriele, che in cielo si ricongiunge a Dio, per cantare tra le schiere dei Cherubini un canto di gioia nelle anime delle “sentinelle del domani”: i liceali dell’Adorisio!! Maria Lettieri, Maria Frangone, Anna Palmieri, Pasquale Sculco, l’ottimo Mario Caruso, Francesco Siciliani, con i loro interventi, ricordando che la “vita non è un brivido che vola via… e che ha un senso nella fede in Dio”, il “Tu” confidenziale, con cui ci si rivolgeva a Beluzzo, hanno fatto da corona all’omelia ispirata di Don Serafino, responsabile scuola dell’Arcidiocesi di Crotone, che ha “fatto vedere” come la città di Dio, oltrepassando il cielo “morale”, arriva sulla terra per diventare capanna e tenda; per diventare famiglia e persona; per dare un senso ai comportamenti del mite, degli operatori di giustizia, dei politici, della gente comune, che – nel bailamme di lustrini e paillettes – vuole e riesce a scegliere il Bene. Funerali di stato, insomma per il prof. Gabriele: di uno stato – comunità, che si è stretto attorno al suo cadavere per gridargli, in fondo a quel viale che porta al “mare tranquillo del (suo) tramonto”, un Grazie per essere stato un ottimo docente e un compagno di vita; per essere stato un eccellente dirigente scolastico. E Beluzzo lo meritava. Insegnante di scuola primaria, che a memoria dei suoi colleghi di allora, riusciva a vivere la professione come missione; più volte collaboratore vicario e componente dei comitati di Valutazione del servizio degli insegnanti; membro delle giunte esecutive dei Consigli di Circolo succedutisi in quel di Crucoli fino al termine dell’anno scolastico 2003/2004, viene incaricato dal 1 settembre 2004, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Cirò, dove con un team di docenti instancabili (Vittoria Nicastri, Gino Scarpelli, Caterina Pesce) colloca le sue scuole tra le “preziosità” della Provincia di Crotone. Dal 1 settembre 2009 la “costruzione” dell’Istituto Omnicomprensivo di Cirò ha rappresentato la scommessa vincente – implementata con la forte spinta del sindaco di Cirò, avvocato Mario Caruso – per organizzare un tipo di educazione, che, euritmicamente accompagna il bambino-alunno-studente dalla scuola dell’infanzia alle soglie dell’Università. Risultati di eccellenza unanimemente riconosciuti. Risultati apprezzatissimi – conclude Lamazza – specie dal contesto ambientale, conseguiti negli anni grazie al “suo” staff di segreteria e ai suoi “vicari”: Vittoria Nicastri, Maria Lettieri , Silvana De Fine,Perlita Brasacchio, Michele De Luca e Mena Caruso, che, quasi sempre piangendo, ha guidato la “perfezione” della cerimonia funebre del suo – nostro Dirigente scolastico”.
Ha lasciato un gran vuoto anche dentro di me che lo conoscevo da poco, dal 1 settembre 2012, non è stato il classico Dirigente seduto dietro la scrivania, anzi era sempre in movimento , lui andava, non aspettava, agiva e risolveva sempre tutto con il sorriso, lo ricorderò sempre con il telefono all’orecchio sempre pronto, sempre presente, mai stanco e sopratutto ricorderò la sua mano sulla mia spalla nel dirmi ” non vi preoccuparte segretà” da fratermo amico.
Chiara
Ho avuto modo di conoscere poco il preside, devo però dire che come docente del suo istituto mi considero fortunata di aver avuto modo di conoscerlo. Un uomo sempre pronto all’ascolto, disponibile, ogni problema che si presentava diventava un suo problema e non si dava pace finchè non lo risolveva. Con la sua prematura scomparsa anche una parte di me sente che manca una persona cara, perchò questo era diventato il caro preside. Grazie, grazie per la squisita cordialità con cui trattavi i docenti e grazie per come trattavi i tuoi studenti i nostri figli a te affidati. Grazie carissismo insostituibile preside.
Hai ragione, Peppe. E’ salito al cielo, prematuramente, una persona per bene. Dall’oltre egli sicuramente guiderà il suo Liceo, per aiutare la continuazione del positivo già segnato dai suoi predecessori. Era amato da tutti. Era amico di tutti. era un uomo di pace. Che Dio lo accolga tra le sue braccia.